Se dovesse scegliere un unico tema per lui particolarmente significativo, il presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, sceglierebbe la convivenza in provincia tra i tre gruppi etnici, sempre cosa da maneggiare con cura e cautela, come ha affermato nel corso del consueto incontro di fine anno con i rappresentanti dei media.
In questo contesto, Kompatscher ha lanciato uno sguardo molto personale su cosa lo ha particolarmente toccato, soddisfatto ma anche irritato. Complessivamente, il bilancio di Kompatscher è positivo: «al termine di un altro anno impegnativo siamo riusciti a fare molto. La nostra provincia si evolve e continua a offrire a molti cittadini una terradall’elevata qualità della vita».
La prima sfida affrontata nel 2019 è stata la costituzione della Giunta provinciale dopo le elezioni: «l’esecutivo, una volta formato, ha subito dovuto confrontarsi con i temi che stanno più a cuore ai nostri concittadini: il cambiamento climatico, il traffico, la digitalizzazione, la modernizzazione e l’immigrazione» ha ricordato Kompatscher, secondo cui «particolarmente prezioso» è stato «il grande numero di incontri con persone emarginate e con le associazioni di volontari che quotidianamente offrono loro supporto per vivere e integrarsi».
«Commovente e soddisfacente allo stesso tempo» è stato per Kompatscher vedere il comportamento della popolazione durante gli eventi naturali eccezionali degli scorsi mesi: «l’Alto Adige ha dimostrato di saper fare squadra in caso di difficoltà». Particolarmente problematici proprio per questo sono gli episodi in cui «la rielaborazione della storia rimane un problema e la convivenza fra diversi gruppi linguistici rimane un tema che accende il dibattito politico».
Risposte che sembrano facili a domande che sono invece complesse non aiutano il confronto: «creano false speranzeinvece di creare soluzioni per approfondire il dialogo» ha detto Kompatscher, e a maggior ragione la visita dei due presidenti Alexander Van der Bellen e Sergio Mattarella «con il suo chiaro messaggio di pace» è stata particolarmente positiva, così come il risultato delle elezioni europee. «Quando è il momento di esprimersi, la maggioranza sceglie di appoggiare le forze moderate» ha spiegato Kompatscher, fiducioso che questa tendenza continuerà a imporsi anche nell’anno che sta per iniziare. «Solo dialogo, confronto e collaborazione possono far progredire una società» ha detto il presidente altoatesino. Questo vale soprattutto in Europa, rispetto al rapporto con l’Italia, ma anche per l’Alto Adige stesso: «con la via del dialogo la convivenza può essere rispettata al massimo e con essa la cultura della nostra minoranza».

Il 2019 ha portato anche motivi di irritazione al presidente della Provincia: ad esempio, i numerosi attacchi all’Autonomia da parte di Roma; o per le dilazioni sul rilascio della concessione A22. Un tema caldo per Kompatscher è anche il traffico al Brennero, un tema che accentua il conflitto fra la qualità della vita della popolazione e le esigenze dell’industria che necessita un transito merci rapido, economico ed efficiente.
Non da ultimo anche il tema del lupo è stato fonte di sforzi che non hanno condotto agli esiti sperati: inutili i tentativi di acquisire l’autonomia normativa per regolare la presenza dei grandi predatori, così come quello di ridurre il loro status di protezione. «La prospettiva romana continua a dettare la linea nel normare le zone agricole e periferiche, senza tenere conto degli studi scientifici del settore» ha aggiunto Kompatscher che si è detto ottimista nei confronti delle nuove generazioni, che si sono dimostrate in grado di influenzare l’azione politica del 2019 a tutti i livelli. «Spesso si ritiene che i giovani siano disinteressati alla politica ed egoisti. Invece si è visto come, anche oltre i confini del movimento dei “Fridays for future”, i giovani siano critici e consapevoli».
L’impegno di Kompatscher è per una politica «più attenta ai nostri figli e ai nostri nipoti». Particolare attenzione il presidente intende riservarla nel prossimo anno alle azioni da intraprendere dopo l’ultima “clausura” di Giunta che ha affrontato i temi dell’ambiente e della sostenibilità in provincia e a livello globale: «ho constatato che tutti siamo consapevoli dell’importanza di questi temi. Vogliamo e possiamo diventare un modello in tema di sostenibilità e tutela del clima».
Anche la collaborazione con l’Euregio Trentino Alto Adige Tirolo e in generale con i paesi dell’arco alpino è un tema che sta particolarmente a cuore al presidente: «solo così possiamo connettere l’Alto Adige all’Europa, affrontando insieme ad altri le sfide per cui la nostra provincia da sola è troppo piccola».
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