Statuto della regione Veneto: approvate le modifiche

Sandonà: «gli assessori della futura giunta saranno esterni al Consiglio» M5s: no allo Zahiastan. 

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bilancio di previsione
L'aula del Consiglio regionale del Veneto.

Il Consiglio regionale ha approvato le modifiche dello Statuto della regione Veneto che riguardano la gestione dei congedi dei Consiglieri in occasione delle sedute consiliari e i compiti dell’Ufficio di Presidenza, l’organo di governo dell’assemblea regionale. Infine l’ultima modifica va a cancellare la norma dello Statuto che prevede che i componenti della Giunta siano scelti tra i consiglieri regionali: in questo modo lo Statuto viene allineato alle ultime modifiche della legge elettorale che prevedono che gli assessori siano esterni al Consiglio.

Secondo Luciano Sandonà, consigliere regionale del gruppo Zaia Presidente e relatore della legge di modifica dello Statuto della regione Veneto approvata in Aula, «si tratta di una modifica pensata proprio perché normalmente gli incarichi di assessore impediscono di seguire i lavori del Consiglio in modo produttivo. Le polemiche sollevate dalle opposizioni, quindi, non hanno ragione di esistere. Ricordo ai colleghi della minoranza che già in questa legislatura il numero dei consiglieri è sceso (da 60 a 50), così come quello degli assessori (da 12 a 9), quindi non hanno motivo di parlare di spreco di soldi pubblici».

Le critiche al provvedimento sono state sollevate dai rappresentanti regionali del M5s, che hanno adombrato la nascita in Veneto di una sorta di “Zahiastan”: «Zaia vuol chiudere la legislatura potendo confidare in una Regione totalmente asservita a lui e alla Lega. La sua maggioranza gli ubbidisce e fa così passare in Consiglio regionale la norma che consentedi nominare 10 assessori che possono essere tutti non eletti, 10 lauti stipendi da distribuire ad amici, 10 eventuali premi di consolazione per chi non fosse stato eletto, da distribuire tra gli alleati e comunque».

Per i pentastellati Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel «dopo essersi fatto vanto del limite di 2 mandati dicendo perfino di averlo insegnato a noi del Movimento 5 Stelle, Zaia si è rimangiato tutto autorizzando a se stesso altri 5 anni da presidente, ma non contento, ora ha pensato bene di poter sperare in 5 anni di tranquillità. Lui spera di guadagnarci e intanto i Veneti pagano, la bellezza di 7 milioni di euro per tutta la legislatura!»

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