Autonomia negata, il governatore lombardo Fontana contro il ministro Boccia

«Questo è il Governo della non decisione. Traccheggiamento inaccettabile». «Boccia ha tempo per tutti, non per i Lombardi». 

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Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana

Autonomia negata per le regioni ordinarie che l’hanno chiesta con legittimo referendum popolare già da oltre due anni, con il governo BisConte che continua imperterrito nella sua ammuina, tanto da fare sbottare il governatore della Lombardia, Attilio Fonana, nei confronti del ministro degli Affari regionali, il Dem Francesco Boccia.

«Questo è il governo della non decisione – ha detto Fontana -. Per quanto riguarda l’autonomia continuano a dirci “decideremo” e invece la decisione non viene mai presa e si continua a rinviare. Anche il traguardo del 31 gennaio è stato ormai bellamente oltrepassato».

«La nostra regione è la più importante dal punto di vista economico, ma nell’ultimo periodo c’è qualche scricchiolio. Il problema è che il nostro Paese, nel suo complesso, è arrivato ad un momento in cui certe scelte sono necessarie – prosegue Fontana -. La gestione del pubblico deve cambiare. Il mondo va ad una velocità supersonica e noi andiamo come un carro trainato da cavalli. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto che l’autonomia è una riforma che deve servire a tutto il Paese. Entro la fine di gennaio doveva essere approvato il disegno di legge per iniziare questo percorso, ma oggi ascolto che ci sono ancora delle riserve. Fino a che sento queste risposte, sono convinto che l’autonomia non la vedrò mai. Credo di essere un po’ preso in giro su questo argomento. Questo traccheggiamento è inaccettabile, è una presa per il naso. Piuttosto ci dicano chiaramenteNon vogliamo l’autonomia” per le regioni del Nord».

Fontana attacca frontalmente il ministro Boccia: «tutto mi sarei aspettato, ma non che il ministro Boccia incontrasse le Sardine per affrontare il tema dell’autonomia. Ciò avviene mentre noi, che rappresentiamo la volontà dei cittadini della Lombardia e del Veneto, che si sono espressi attraverso un referendum, stiamo invecchiando in attesa che qualcosa a Roma si muova. Se il ministro Boccia trova legittimamente il tempo per incontrare gruppi di cittadini su questa materia, gli segnalo che anche i miei cari amici della bocciofila hanno manifestato il medesimo interesse».

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