Al Mart di Rovereto la celebrazione dell’immagine fotografica di Italo Zannier

Ne “La fotografia ha 180 anni!” l’evoluzione del settore, dal libro illustrato con le incisioni al digitale. 

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Italo Zannier Bambino a Costabeorchia (PN) 1955

Nel 2019 la fotografia ha festeggiato il suo 180° anniversario: il Mart di Rovereto e il comune di Ferrara omaggiano la sualunga e affascinante storia con un progetto espositivo realizzato grazie alla disponibilità di Italo Zannier, intellettuale, docente e fotografo, primo titolare di una cattedra di Storia della fotografia in Italia nonché figura di riferimento italiana per il riconoscimento della disciplina.

In mostra a Rovereto fino al 31 maggio 2020 (successivamente alla PAC di Ferrara dal 21 novembre 2020 al 6 gennaio 2021) preziosi volumi illustrati, provenienti dalla sua biblioteca personale, e fotografie inedite che testimoniano la pratica, oltre allo studio, della sua più grande passione.

La rassegna si concentra sull’emblematica figura di Italo Zannier. Nato a Spilimbergo nel 1932, studia architettura e pittura e inizia a occuparsi di fotografia nei primi anni Cinquanta. Tra i fondatori del Gruppo friulano per una nuova fotografia, ha lavorato inizialmente in Friuli e successivamente in tutta Italia.

Docente universitario dal 1971, primo in Italia a essere titolare di una cattedra di Storia della fotografia, ha insegnato allo IUAV, a Ca’ Foscari, al Dams di Bologna e alla Cattolica di Milano. In mostra scorrono, paralleli, due binari che hanno segnato la carriera e la vita del Professore: da un lato appassionato studioso, dall’altro “fotografo innocente”, come ama definirsi.

Attraverso un’inedita raccolta di materiali provenienti dagli Archivi di Zannier, si costruisce il racconto dell’influenza 

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Italo Zannier Autoritratto inevitabile 1958

dell’immagine fotografica nella storia e si finisce, inevitabilmente, per interrogarsi sul futuro stesso della narrazione fotografica.

L’entusiasmo e la curiosità del professor Zannier trovano espressione nei circa 100 prestigiosi volumi illustrati provenienti dalla sua Biblioteca, che delineano l’evoluzione della fotografia dalle origini ad oggi. Dalla pre-fotografia, con volumi del XVI secolo, all’archeologia fotografica, tra incisioni e dagherrotipi, si giunge alle sperimentazioni contemporanee. Nelle quattro grandi teche progettate dall’architetto Mario Botta per il Mart, la ricca selezione di volumi configura una campionatura unica della storia dell’immagine riprodotta.

Nell’allestimento della mostra, i libri vengono sfogliati e commentati dallo stesso Italo Zannier, tramite un’installazione video a due canali. In un’inedita conversazione realizzata dal Mart, Italo Zannier nel suo studio di Lignano Sabbiadoro tiene una sorta di privata e preziosa lectio sulla fotografia, partendo dai libri delle sue raccolte. La voce risuona e conduce il visitatore negli spazi della mostra, aggiungendo un ulteriore livello narrativo al racconto per immagini che i volumi nelle bacheche tratteggiano. Completano il percorso quattro interviste a critici della fotografia e dell’arte che conoscono profondamente il lavoro di Zannier.

Come controcanti alla voce principale, le testimonianze di Vittorio Sgarbi, presidente del Mart e ideatore dell’evento, Angelo Maggi e Massimo Donà, docenti, Michele Smargiassi, giornalista, contribuiscono al dibattito contemporaneo sulla potenza e l’ambiguità del lessico fotografico.

La mostra è arricchita da Italo Zannier fotografo innocente, una vera e propria sezione espositiva che testimonia la sessantennale attività artistica di Zannier, dal 1952 ad oggi. La ricerca teorica e storica va di pari passo con un’attività artistica che prosegue nel presente. Al Mart circa 100 fotografie, per lo più inedite, spaziano dall’approccio neorealista degli anni Cinquanta, con un impianto cromatico in bianco e nero, alle sperimentazioni più recenti in ambito digitale. L’immagine non costruita, talvolta imperfetta, quasi naïf, emerge come una sorta di apparizione in quelle che il fotografo innocente definisce “fotofanie”.

La pratica artistica di Zannier costituisce un’esplicita dichiarazione di poetica e un’indicazione ideologica. Nell’epoca dei mezzi di informazione globalizzati e pervasivi, il lessico fotografico necessita di una nuova significazione, per comprendere l’immagine oltre la sua immediata apparenza.

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