ROMA (ITALPRESS) – “In un contesto economico gravemente compromesso dalla crisi innescata dall’emergenza Coronavirus, oltre 500 mila lavoratori indipendenti saranno espulsi dal mercato e saranno proprio i più giovani a subire le conseguenze più dolorose di una crisi che nei primi due mesi di pandemia ne ha già lasciati sul campo circa 190 mila”. E’ l’allarme lanciato dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, agli Stati generali dell’economia. “Dopo tre mesi di lockdown, tutti gli indicatori convergono su una pesantissima contrazione delle attività professionali nei prossimi mesi. Le 454 mila domande di professionisti per accedere all’indennità di 600 euro introdotta dal decreto Cura Italia sono solo un palliativo, che rappresenta la punta dell’iceberg di una crisi spaventosa che trova ulteriori conferme nella sospensione delle attività professionali, con oltre il 50% di lavoratori autonomi bloccati dal lockdown. In questa drammatica situazione le misure finora messe in campo dal Governo hanno semplicemente tamponato le prime emergenze. Occorre garantire nuove prospettive per un intero settore economico che lavora al fianco delle imprese e dei cittadini”, aggiunge Stella.
“Siamo intervenuti con le risorse del nostro sistema per sostenere professionisti e dipendenti degli studi professionali, in un contesto politico assai complicato che ha, in alcuni casi, messo in secondo piano i professionisti tra i destinatari delle misure di sostegno per le attività economiche: si pensi ai ritardi nella erogazione della Cig in deroga e all’esclusione dai contributi a fondo perduto. Pesanti anche le ripercussioni per i dipendenti delle attività professionali e dei servizi alle imprese. Ad aprile, l’Inps ha autorizzato 8,3 milioni di ore solamente di Cig in deroga, che corrispondono a circa 52 mila lavoratori a zero ore”, annuncia Stella. Per contribuire ad arginare gli effetti della pandemia sulle attività professionali, Confprofessioni ha varato ad aprile, attraverso il proprio sistema, un piano di emergenza da 8 milioni che ha garantito interventi a sostegno al reddito per i dipendenti degli studi professionali, una articolata rete di tutele sanitarie e socio-sanitarie con una dote iniziale di 3 milioni destinati a professionisti e lavoratori, insieme a un programma da 15 milioni per assicurare liquidità ai liberi professionisti colpiti dalla crisi. Una barriera che ha attenuato l’urto della crisi sulle professioni. Anche se, come sottolinea Stella, “la pandemia da Covid-19 lascerà profonde cicatrici sul tessuto professionale italiano”.
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