Chiusura domenicale di negozi e supermercati in Trentino, protestano i centri commerciali

«E' un ritorno al passato e danneggia l'economia locale. Si ritiri la norma e intervenga il governo». Boccia: «valuteremo con molta attenzione la nuova legge trentina. Ma Amazon chiude alla domenica?»

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chiusura domenicale

Continua a scontentare la grande parte dei Trentini la legge provinciale fortissimamente voluta dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti (Lega) con cui si è ripristinato l’obbligo di chiusura domenicale e nei giorni festivi degli esercizi commerciali in tutti i comuni del Trentino non classificati come turistici: ora arriva anche la protesta del Consiglio nazionale dei centri commerciali che «esprime grande preoccupazione per la norma che obbliga alla chiusura dei negozi le domeniche e durante le festività approvata dalla Provincia».

Quella che a tutti gli effetti è un clamoroso ritorno al passato in un’epoca di commercio elettronico dilagante, secondo l’associazione dei centri commerciali è «una norma che frena la ripresa economica sul territorio, già pesantemente colpito dagli effetti della chiusura obbligatoria di molti esercizi durante la “Fase 1” della pandemia da Coronavirus».

Di qui la richiesta alla Provincia di ritirare la norma e l’appello al governo nazionale ad intervenire nell’ambito delle proprie competenze: già, perché la giunta provinciale a trazione leghista ha fatto il passo più lungo della propria gamba, andando ad invadere una competenza che la normativa vigente riserva solo allo Stato.

Mentre si discute nell’ambito della commissione paritetica Stato-Regione di delegare alla competenza autonomistica anche la regolamentazione del commercio, la fuga in avanti della provincia di Trento rischia di avere ripercussioni economiche non trascurabili sull’economia locale: «mediamente, gli introiti domenicali e durante le festività rappresentano circa il 10-15% del fatturato annuo per i negozi e arrivano a valere fino al 20-30% per le strutture di maggiore dimensione e i centri commerciali. E’ di tutta evidenza che si tratta di un’iniziativa lesiva per l’economia locale, oltre che in contrasto con la legislazione nazionale che già da anni ha dichiarato illegittime le norme che differenziano le giornate di apertura dell’attività commerciali su base territoriale per il principio che tutti i cittadini hanno diritto agli stessi livelli di servizio, indipendentemente dalla regione di residenza».

L’appello del Consiglio nazionale dei centri commerciali non è passato inosservato agli occhi del ministro degli affari regionali, Francesco Boccia: «la legge trentina sulla chiusura domenicale sarà attentamente valutata e invito il presidente Fugatti a fare altrettanto». Boccia pare tenere in conto anche gli appelli che provengono dagli amministratori dei maggiori comuni del Trentinotutti a guida centrosinistra -, dove i negozi rimarranno forzatamente chiusi, riservandosi una frecciata al leghista Fugatti: «i tempi sono cambiati e il commercio elettronico sta crescendo tumultuosamente. Ma Amazon chiude alla domenica? Acquistare sui portali non è vincolato da giorni o da orari».

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