Provincia di Trento, ampliata la platea dei beneficiari dell’aiuto a fondo perduto post-Coronavirus

Innalzate le soglie di reddito (da 40.000 a 50.000 euro) e prorogato al 30 settembre il termine per la presentazione delle domande. Già erogati 32 milioni di euro.

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aiuto a fondo perduto

Continuano ininterrotte le procedure di erogazione dell’aiuto a fondo perduto deliberato dalla provincia di Trento e destinato agli operatori economici per le sofferenze dovute al confinamento obbligatorio causato dall’epidemia di Coronavirus. 

In virtù dei risultati raggiunti – ad oggi sono passate in pagamento 10.300 posizioni per un importo di circa 32 milioni di euro – la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore allo sviluppo economico e lavoro, Achille Spinelli, ha ora attuato una modifica dello strumento, ampliando la platea dei potenziali beneficiari innalzando la soglia di reddito per accedervi (quella minima è passata da 40.000 a 50.000 euro e, quelle superiori, rispettivamente a 65.000 e 80.000 euro) e prorogando nel contempo i tempi di presentazione delle domande dell’aiuto a fondo perduto al prossimo 30 settembre, al fine di massimizzare l’efficacia della misura e la ricaduta sulle imprese e i professionisti.

Soddisfatto l’assessore Spinelli: «avevamo promesso tempi di erogazione contenuti, nell’ordine di 10 giorni, ma sono particolarmente soddisfatto nel constatare che è possibile superarli e fare ancora meglio».

L’Agenzia per l’incentivazione delle attività economiche (Apiae) della provincia di Trento processa ormai in tempo reale le domande di contributo presentate, che vengono successivamente transitate al Tesoriere provinciale per l’erogazione sui conti correnti degli operatori economici beneficiari dell’aiuto a fondo perduto. In parallelo opera anche il Servizio Agricoltura garantendo la copertura per le domande di competenza del settore, che sono in numero più esiguo ma sempre considerevole.

«Un plauso – sottolinea Spinelli – va rivolto a tutta la macchina provinciale coinvolta nell’analisi, nello sviluppo e nella gestione delle procedure informatiche perché questo risultato parte da lontano, da un lavoro certosino svolto in team e avviato quando ancora la relativa disciplina era abbozzata nel disegno di legge. I paragoni con la macchina statale, che taluni propongono, sono fuorvianti in quanto il Governo dispone di strumenti, quale il cassetto fiscale e l’Agenzia delle Entrate, non scevri da qualche complicazione e conseguenti lungaggini, improponibili per la Provincia che ha invece implementato una piattaforma apposita progettata per semplificare al massimo gli oneri per i richiedenti e al contempo ridurre al minimo i tempi di istruttoria e di liquidazione del contributo».

Dagli uffici si rinnova la raccomandazione di attenta valutazione degli elementi inseriti in fase di compilazione delle domande sulla piattaforma, soprattutto IBAN e assoggettamento o meno alla ritenuta fiscale, in quanto gli errori che ancora si riscontrano quotidianamente hanno ripercussioni nella lavorazione delle posizioni e nei tempi effettivi di erogazione, con annullamenti e appesantimenti nei tempi di procedimento, pure come detto complessivamente assai ridotti.

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