Professionisti ordinistici: chi ha visto il decreto di maggio con il bonus da 1.000 euro?

I lavoratori autonomi iscritti alle casse private abbandonati dal governo Bisconte. Oliveti: «il governo non ci ha ancora ristorato dei 300 milioni anticipati per la prima erogazione». De Bertoldi: «professionisti ignorati, discriminati e mazziati dalla maggioranza delle quattro sinistre».

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Evasione fiscale aiuti economici

Dove è finito il decreto di maggio con cui il governo BisConte aveva promesso di erogare una terza elemosina ai professionisti ordinistici, questa volta un po’ più consistente (un bonus da 1.000 euro) dei 600 erogati in precedenza in due micragnose elargizioni?

Già, dov’è il decreto di maggio si chiedono rumoreggiando i professionisti, specie vedendo la corsa ad accaparrarsi parte dei 25 miliardi che costituiscono il terzo scostamento di bilancio votato dal Parlamento per fronteggiare l’emergenza economica causata dalla pandemia da Coronavirus che ha fatto sprofondare il Pil italiano a -12,4%, crollo storico dall’unità d’Italia ad oggi. 

Di fatto, il governo BisConte e della sua maggioranza delle quattro sinistre sta correndo per elargire altre sovvenzioni e mance a chi, durante la crisi, è stato ultraprotetto: dai dipendenti pubblici che si vedono prorogato il lavoro a distanza da casa senza alcun controllo serio sulla loro produttività per giunta a stipendio pieno, ai lavoratori dipendenti cui è stata allungata la cassa integrazione guadagni (a stipendio ridotto, ma pur sempre con un’entrata garantita) e il divieto di licenziamento fino alla fine dell’anno. E i lavoratori autonomi? Non pervenuti. Forse, perché pensano dalle parti di Palazzo Chigi, perché costoro votano con poca convinzione Pd, M5s, Iv, sinistra unita e via discorrendo. Quindi, il bonus da 1.000 euro può attendere.

«Dopo essere stati vergognosamente esclusi nel decretoRilancio” dal contributo a fondo perduto, praticamente unici fra le partite Iva, i professionisti ordinistici non hanno ancora neppure ricevuto, alla fine di luglio, il bonus di mille euro del mese di maggio. Chiediamo al ministero del Lavoro di dare immediato riscontro e risposta agli oltre 2 milioni di professionisti che stanno lavorando da mesi, anche durante il confinamento, senza alcuna attenzione da parte delle istituzioni – tuona il senatore trentino e coordinatore della Consulta parlamentari commercialisti, Andrea De Bertoldi -. Fratelli d’Italia non smetterà di chiedere equità ed ascolto verso una categoria, che è protagonista dei principali processi amministrativi ed economici del sistema nazionale, e nonostante ciò viene inspiegabilmente ignorata e finanche discriminata da questo governo Pd-M5s e sinistre varie».

Secondo De Bertoldi «i partiti di maggioranza del governo BisConte stanno indebitando gli italiani tutti, avendo addirittura sforato il tetto dei cento miliardi, ma si sono dimenticati di oltre due milioni di professionisti tra i quali commercialisti, avvocati, ingegneri, giornalisti autonomi e tecnici vari, i quali potrebbero paralizzare con la loro astensione dal lavoro ogni ipotesi di ripresa del Paese. Che vogliano proprio questo per perpetrare una oligarchia di potere emergenziale che si esprima autoritariamente con semplici Dpcm? Presidente Conte, il Paese potrebbe accorgersene». 

Non solo: Alberto Oliveti, presidente dell’Associazione delle casse previdenziali privatizzate (Adepp) e dell’Enpam, lamenta come «l’Adepp non potrà erogare il terzo bonus da 1.000 euro finché il governo non avrà ristorato le casse previdenziali delle somme anticipate per l’erogazione delle due quote da 600 euro ciascuna. Mancano all’appello 300 milioni, cui vanno aggiunto i mancati incassi delle quote previdenziali congelate per aiutare gli iscritti a fronteggiare la crisi economica». Di fatto, nel caso dei professionisti ordinistici il governo BisConte haaiutato” gli aventi diritto con i loro soldi, non con quelli del debito aggiuntivo largamente utilizzato per ogni genere di spesa allegra per coccolare il proprio elettorato assistito.

Oltre a reclamare l’erogazione pronta cassa del bonus da .000 euro che manca per i professionisti ordinistici (i circa 3 milioni di professionisti iscritti all’Inps l’hanno già ricevuto a giugno), De Bertoldi punta su un altro aspetto trascurato ma di fondamentale importanza per i lavoratori autonomi: «oltre ad erogare i 1.000 euro ai professionisti e a ristorare dei 300 milioni le casse privatizzate, il governo BisConte deve utilizzare parte dei 25 miliardi di ulteriore extradeficit per sanare un’altra incongruenza tutta italiana, la doppia tassazione sulla previdenza dei professionisti privatizzati. Non è possibile che i fondi previdenziali accumulati vengano tassati, una volta, cumulativamente ogni anno sui rendimenti maturati e, un’altra volta, sull’erogazione agli aventi diritto come tassazione sul reddito personale. La tassazione sul capitale accumulato da parte della cassa previdenziale deve essere abolita subito, sia per allineare l’Italia al resto del mondo, sia per evitare di taglieggiare ulteriormente con una vera e propria estorsione legalizzata il già magro rendimento contributivo delle future pensioni».

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