Incentivi automotive del decreto “Agosto” non soddisfano le attese dei consumatori

De Bertoldi: «il governo BisConte continua a spingere in una direzione che non va nella direzione attesa dal mercato e dalle famiglie. 10.000 euro di incentivi all’auto elettrica sono un regalo alla Cina».

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La norma che nel decretoAgostostanzia 500 milioni di euro per incentivi al settore automotive ancora fortemente sbilanciata sulla spinta ai veicoli elettrici e alle utilitarie a basse emissioni inizia a fare discutere la politica che evidenzia le storture di un provvedimento scritto male e che è ben lungi dall’aiutare la ripresa del settore.

«Bonus a pioggia, contributi a fondo perduto, cassa integrazione, reddito di cittadinanza o di emergenza. Insomma, solamente assistenzialismo nella linea politica di questo governo che conferma la mancanza di una strategia della ripresa e della ripartenza – commenta il senatore trentino di Fratelli d’Italia e segretario della Commissione finanze, Andrea De Bertoldi -. Lo dimostrano i pochi ed inadeguati incentivi presenti nei decreti Covid come nell’ultimo decretoAgosto”, che non rispondono assolutamente alle necessità di un mercato che deve immediatamente ripartire e non fare filosofici voli pindarici verso ingannevoli progetti ambientalisti. È il caso dell’automotive dove gli incentivi di fatto sono rivolti unicamente alle auto elettriche ed ibride le quali, scontando di fatto maggiori costi d’acquisto e pure di esercizio a fronte di non confermati vantaggi ambientali, non sono certamente quelle richieste dal mercato, e quindi utili alla ripresa». 

Per De Bertoldi con norme come quelle proposte nel decretoAgosto” dal governo BisConte «si favoriscono per lo più aziende straniere, in particolare cinesi, leader nella produzione di batterie con irrisolti problemi ambientali di smaltimento e si penalizzano le case nazionali ed europee. L’autunno ci riserverà, se si procederà in questa direzione, una grave crisi del settore con chiusure di concessionarie, stabilimenti e conseguenti licenziamenti». 

Fratelli d’Italia «chiede un immediato cambio di passo con estensione degli incentivi a tutto il parco auto e con la previsione di agevolazioni fiscali, quali la detrazione integrale dell’Iva per le Partite Iva sull’acquisto di autovetture e la soppressione dell’inutile ed iniquo superbollo per avvicinare l’Italia all’Europa in fatto di auto aziendali». 

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