Pinot Grigio delle Venezie: si chiude un’ottima vendemmia.

Grande qualità, meno produzione e nel 2020 più imbottigliamenti per innalzare il valore aggiunto.

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vendemmia 2022

Meno quantità in vigna (tra il -15 e il -20%), ottima qualità diffusa delle uve su tutto l’areale, listini in crescita (+20%) insieme agli imbottigliamenti (che nel periodo gennaio-agosto segnano +6,35% sul 2019): nell’anno della pandemia da Coronavirus, la quarta stagione produttiva del Pinot Grigio delle Venezie Doc si chiude con un bilancio positivo, ancor più significativo considerato il contesto di difficoltà segnato dalla più grande emergenza sanitaria ed economica dell’ultimo secolo. 

Terminata ormai in quasi tutte le aree rivendicate del Veneto, la vendemmia proseguirà ancora per qualche giorno in Friuli Venezia Giulia e in Trentino. La campagna produttiva 2020, a una prima analisi, si presenta sicuramente meno abbondante, ma, da un punto di vista qualitativo e sanitario dell’uva, in linea – se non superiorerispetto al 2019.

Nonostante il forte maltempo che ha interessato il Veneto nelle scorse settimane, anche se marginale nelle aree di produzione della Doc delle Venezie, l’uva presenta mediamente una sanità ottima – cosa assolutamente non scontata per una varietà come il Pinot Grigio – con parametri chimici equilibrati, buona acidità e senza eccessi di gradazione. Ci sono tutti i presupposti per trovare nel calice vini ottimi, dal grande potenziale già evidente dopo le prime fermentazioni di inizio settembre. E il merito va soprattutto ai viticoltori del NordEst, che dimostrano, anno dopo anno, grande competenza e soprattutto consapevolezza nella gestione di quest’uva particolarmente delicata, sensibile alle muffe e alle condizioni di umidità e che necessita quindi di cure speciali. 

Una notevole diminuzione dell’offerta che ha contribuito ad aumentare il prezzo dell’uva. «Stiamo assistendo in questi giorni a un sostanzioso aumento dei prezzi sulle uve che raggiunge mediamente un +20% rispetto allo scorso anno. Un miglioramento dovuto in parte alla mancanza di produzione, ma soprattutto legato alle misure straordinarie deliberate a giugno – ridefinizione delle rese e stoccaggio amministrativo – a dimostrazione del fatto che la gestione del potenziale di produzione fatta dal Consorzio delle Venezie Doc inizi a dare importanti risultati – commenta il presidente del Consorzio delle Venezie Doc, Albino Armani -. Un’annata certamente in controtendenza per quanto riguarda i prezzi del Pinot Grigio. Di fronte a una sostanziale stabilità a livello nazionale, la nostra DOC registra invece una crescita importante non solo di prezzi, ma anche di imbottigliamenti: nel periodo gennaio-agosto 2020 abbiamo imbottigliato una media di 151.490 hl/mese, pari a una crescita media mensile del +3% sul 2019».

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