A Rovereto l’edificio dei record: 9 piani interamente in legno

Utilizzato materiale certificato Pefc dagli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia di due anni fa. Edificio completamente sostenibile e competitivo con quelli tradizionali.

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edificio dei record
A Rovereto in costruzione l'edificio in legno più alto d'Italia con 9 piani.

Il legname abbattuto in Trentino dalla tempesta Vaia – che giusto due anni fa, il 29 ottobre 2018, con piogge e raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h, colpì l’area alpina del NordEst italiano – diventa a Rovereto l’edificio da record: 9 piani realizzati interamente in legno in corso di realizzazione nell’area ex Marangoni Meccanica, un sito industriale frutto della rigenerazione urbana.

Quello di Rovereto in corso di completamento sarà il più grande edificio in legno d’Italia, con i suoi 9 piani per 29 metri di altezza, destinato al social housing. È realizzato interamente con il legno degli alberi schiantati, grazie al lavoro di aziende certificate Pefc e aderenti alla Filiera Solidale, a partire dal general contractor Ri-Legno, una giovane azienda nata nel campo della manutenzione e controllo delle strutture in legno che ha rapidamente allargato la propria attività anche alla progettazione e realizzazione di edifici interamente in legno. 

La Filiera Solidale di Pefc Italia è nata per garantire la certificazione di gestione sostenibile del patrimonio forestale e dei suoi prodotti che, subito dopo il disastro della tempesta Vaia, unico sistema e logo pensato per sostenere le zone colpite dal disastro tramite legno proveniente dalle piante abbattute pari a 42.500 ettari di foreste provocando oltre 9 milioni di metri cubi di legname schiantato. 

A due anni da quel tragico evento, nonostante il ritardo causato dal confinamento primaverile, quasi la metà di questo legname è stato esboscato: circa 60% è stato venduto. Il progetto in Trentino, spiega Pefc, comprende anche un altro palazzo di 5 piani realizzato con legname da schianti. 

Scegliere il legno per la realizzazione dell’edificio dei record ha permesso di ridurre drasticamente l’impronta climatica dell’opera, perché il legno è un deposito di carbonio che viene assorbito come CO2 tramite la fotosintesi delle piante: in ogni metro cubo di legname è stoccato il carbonio corrispondente a 0,92 tonnellate di CO2. A questo si aggiunge che il legno ha un costo energetico di produzione e smaltimento molto basso in relazione alle materie concorrenti (calcestruzzo, argille, metalli), con un risparmio medio di 0,7 tonnellate di CO2 per metro cubo di legno impiegato. 

«Il risparmio di emissioni rispetto all’edilizia tradizionale è dell’ordine del 50-70%: quella che abbiamo di fronte è il futuro dell’edilizia, un elemento centrale del “Green deal” cui l’Italia è chiamata a partecipare per contribuire all’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% e contenere gli effetti della crisi climatica, come indicato dall’Ue» afferma Francesco Dellagiacoma, neo eletto presidente del Pefc Italia. 

«L’edificio dei record in corso di realizzazione si caratterizza per avere una struttura in legno lamellare X-Lam che offre elevatissime caratteristiche strutturali e di resistenza al terremoto e all’incendio, con un ottimo rendimento energetico – afferma Lavinia Sartori, amministratrice di Ri-Legno -. E l’utilizzo del legno consente anche di abbattere i tempi di realizzazione in cantiere e di mantenere costi in linea con il preventivo».

Inoltre, l’utilizzo del legno per gli edifici consente di ridurre grandemente l’impatto ambientale delle costruzioni, utilizzando solo parte dell’ingente ripresa annuale delle foreste italiane, a vantaggio della qualità della crescita degli alberi.

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