Maggiore tutela per i prodotti lattiero caseari ma non per quelli a base di carne

Parlamento europeo schizofrenico: due pesi e due misure per due prodotti alimentari diversi.

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1960
Confcooperative prodotti lattiero caseari

In fatto di alimenti agricoli, il Parlamento europeo dimostra un bel livello di schizofrenia: da una parte concede ai prodotti a base di carne la possibilità di vendere succedanei di tutti i generi che ricordano nella denominazione i prodotti di origine a base animale; dall’altra, nel caso dei prodotti lattiero caseari rafforza, giustamente, le azioni a tutela dei prodotti di origine, vietandone l’utilizzo del nome nel caso di prodotti d’imitazione.

Un provvedimento salutato con soddisfazione dal presidente di Assolatte, Paolo Zanetti: «sono integrazioni rilevanti che consentiranno una tutela delle denominazioni lattiere simile a quella prevista per le DOP e IGP. Ringrazio la delegazione parlamentare italiana che ha sostenuto l’emendamento 171 sostenuto da Assolatte e dall’associazione europea di settore a tutela delle ragioni politiche ed economiche dell’industria lattiero casearia».

L’emendamento approvato dal Parlamento europeo ha introdotto esplicito divieto per qualsiasi uso commerciale, diretto o indiretto, della denominazione; qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se la composizione o la natura vera del prodotto o servizio è indicata o accompagnata da espressioni quali “genere”, “tipo”, “metodo”, “alla maniera”, “imitazione”, “gusto”, “succedaneo” o “stile” o altre espressioni simili; qualsiasi altra indicazione o pratica commerciale che possa indurre in errore il consumatore sulla vera natura o composizione del prodotto.

Il testo approvato dal Parlamento sarà ora oggetto di negoziato con il Consiglio dei ministri UE prima che possa diventare definitivo. 

La tutela dei prodotti lattiero caseari, ricorda Assolatte, nasce nel 1987 ed è stata confermata con successivi regolamenti fino all’attuale normativa europea sull’OCM. Normativa che stabilisce che le denominazioni latte, crema di latte, burro, yogurt, formaggio etc. possono essere utilizzate solo per i prodotti ottenuti dal latte. In aggiunta, la normativa stabilisce anche che i prodotti che “imitano” il latte e i suoi derivati non possono utilizzare etichette, documenti, materiale pubblicitario, né alcuna forma di presentazione che indichi, sottintenda o suggerisca che il prodotto sia lattiero caseario. 

Un provvedimento doveroso quello rivolto verso il settore lattiero caseario, ma rimane l’amaro in bocca per l’aver negato analoga tutela per i prodotti a base di carne animale evidenziando, ancora una volta, gli interessi delle varie lobby in gioco hanno avuto la meglio su quelli dei consumatori.

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