Calano i consumi alimentari: olio extravergine, cisterne piene

Secondo il rapporto “Frantoio Italia” di Icqrs le giacenze sono cresciute del 85,9% rispetto al 2019. Secondo Coldiretti crescono i consumi di cibo a basso prezzo.

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produzione olearia

Gli effetti della pandemia da Covid-19 iniziano ad essere pesanti sul comparto alimentare, con l’aumento delle giacenze produttive come nel caso dell’olio extravergine d’oliva italiano, il calo dei consumi alimentari e con i consumatori che si spostano sempre più su prodotti di primo prezzo.

«La crisi di ristoranti, bar, alberghi, causa Covid-19, ha comportato, da marzo ad oggi, un notevole incremento della quantità di olio extravergine d’oliva italiano in giacenza nei frantoi – denuncia Italia Olivicola con la pubblicazione del rapportoFrantoio Italia” -. Urgono interventi del governo per sbloccare il mercato e aiutare i produttori in difficoltà, a partire dalla pubblicazione del bando Agea da 20 milioni per l’acquisto di olio extravergine d’oliva 100% italiano della campagna scorsa da destinare agli indigenti».

Frantoio Italia” pubblicato dall’Icqrf fotografa la situazione complessiva in Italia sulla base ai dati contenuti sul registro telematico dell’olio. Rispetto allo stesso periodo del 2019, le giacenze di olio extravergine d’oliva italiano sono salite a 42.904 tonnellate con un incremento del 85,9%. Puglia, Toscana, Calabria e Umbria hanno in giacenza il 67,5% dell’intero quantitativo nazionale, mentre a livello di oli Dop, che rappresentano il 4.1% della giacenza totale in Italia in questo momento, le cisterne di Dop Terra di Bari sono quelle che occupano più spazio con il 44.9%.

«Le cisterne si stanno riempiendo con l’olio di questa campagna ed è un problema molto serio piazzare sul mercato il prodotto alla luce della crisi conclamata del canale Ho.Re.Ca. – spiega il presidente di Italia Olivicola, Fabrizio Pini -. Sarebbero fondamentali interventi del governo per aiutare i produttori che non riescono più ad avere uno sbocco commerciale e a vendere il miglior olio ai propri clienti per colpa di questa maledetta pandemia».

Pini evidenzia che restano da valutare anche le ripercussioni che avranno le misure restrittive appena adottate sulla campagna in corso, «per questo motivo chiediamo al ministro Teresa Bellanova un tavolo tecnico per ascoltare la voce dei produttori».

Problemi anche per gli altri comparti dell’alimentare, con i consumatori che, secondo Coldiretti, si spostano verso i prodotti di primo prezzo, quelli di prezzo inferiore tipici dei discount o delle marche delle catene distributive.

Secondo Coldiretti, «le vendite degli alimentari non diminuiscono su base mensile e annua e contribuiscono a mantenere positivo l’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio».

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