Alto Adige: nella Finanziaria nuovo tentativo di abolire il bilinguismo per i medici

Immediata le critiche all’ennesimo tentativo della Svp di aggirare il requisito della conoscenza della lingua italiana per l’esercizio della professione sanitaria. Protesta anche l’Ordine dei medici.

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abolire il bilinguismo

Nella discussione della legge Finanziaria 2021 in corso al Parlamento riappare un provvedimento molto caro alla Svp che governa la provincia di Bolzano con la stampella della Lega: abolire il bilinguismo con l’autorizzazione all’esercizio della professione sanitaria nel solo Alto Adige ai medici che conoscono solo la lingua tedesca, derogando al requisito finora richiesto per esercitare in Italia della conoscenza anche – e soprattutto – della lingua italiana, cui nella sola provincia di Bolzano s’aggiunge il requisito della conoscenza della seconda lingua, il tedesco.

Per Luca Crisafulli, componente della commissione paritetica Stato-Provincia di Bolzano, «si tratta di una disposizione esclusiva per l’Alto Adige che prevede l’istituzione di “una sezione speciale dell’Albo dei medici alla quale possono essere iscritti, a domanda, fermi i restanti requisiti, i professionisti che sono a conoscenza della sola lingua tedesca”. Rendere più agevoli le regole per il reclutamento di personale sanitario è certamente una priorità. La limitazione territoriale che si vorrebbe introdurre potrebbe superare i dubbi di tenuta costituzionale che erano stati denunciati in passato. Ritengo in ogni caso che per superare i problemi di carenza dei medici si debba intervenire con una riforma radicale della sanità altoatesina per rendere attraente il nostro servizio sanitario a chi vorrà qui svolgere la professione».

Abolire il bilinguismo obbligatorio è criticata dalla Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici che, secondo il presidente Filippo Anelli, afferma tra il serio e l’ironico «non sapevo che la provincia di Bolzano fosse stata annessa all’Austria. La lingua ufficiale del nostro Paese, del nostro Servizio sanitario nazionale, è ancora l’italiano».

Prima firmataria dell’emendamento la senatrice Svp Julia Unterberger, del Gruppo per le autonomie che aveva provato a introdurre l’articolo già nel decreto Semplificazioni, cassato a seguito dell’intervento del presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, che l’aveva giudicato «inammissibile». 

Secondo Anelli «questa misura attua la separazione normativa della provincia di Bolzano dal Ssn italiano, modificando i requisiti e i titoli che la normativa prevede per praticare la professione medica in Italia». 

Sulla previsione contenuta nella legge Finanziaria 2021 per abolire il bilinguismo obbligatorio per i medici, interviene anche il coordinatore regionale e consigliere provinciale altoatesino di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, che definisce il provvedimento «un colpo di mano pericoloso, con il paradosso che i medici di lingua italiana che vogliono esercitare nella provincia di Bolzano devono entro cinque anni acquisire il patentino di bilinguismo di livello elevato, ossia devono parlare tedesco fluidamente, mentre per i medici austriaci e tedeschi sarà possibile essere assunti a contratto presso l’Asl senza conoscenza dell’italiano. Con tutti i problemi che derivano nel caso in cui dovessero avere a che fare con pazienti italiani che conoscono poco o per nulla il tedesco». 

Per Urzì la norma nascosta nelle pieghe della Finanziaria 2021 «potrebbe anche portare ad un sistema sanitario parallelo delle cliniche private che potrebbe svilupparsi sempre e solo con medici totalmente monolingui tedeschi. Ma se si apre solo a medici austriaci e tedeschi (ma attenzione la norma riguarderebbe anche altoatesini parlanti solo tedesco) e lascia le porte sbarrate ai medici italiani con la spada di Damocle dell’esame di bilinguismo, non sarà una norma giusta ma solo un abuso ideologico».

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