Bilancio 2021 Friuli Venezia Giulia: 354 milioni di nuovi investimenti

Zilli: «diamo un notevole impulso alla ripresa dell’economia regionale con le risorse locali».

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L'assessore alle finanze della regione Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli.

Anche in Friuli Venezia Giulia la crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19 ha colpito duro e la giunta regionale guidata dal governatore Massimiliano Fedriga ha messo nel bilancio 2021 della Regione investimenti per 354 milioni di euro per sostenere e rilanciare l’economia locale.

Con l’assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli, una prima ricognizione su quali aree saranno indirizzati gli investimenti contenuti nel bilancio 2021.

Assessore Zilli, cosa si propone di fare la giunta Fedriga con il bilancio 2021 appena approvato?

Come giunta regionale scommettiamo su un pronto rilancio dell’economia locale attivando da subito 354 milioni di nuovi investimenti con l’obiettivo di arrivare ad attivare complessivamente 531 milioni di euro nel triennio di competenza del bilancio pluriennale. Sono risorse derivanti soprattutto da gettiti tributari locali e da fondi europei che indirizziamo per dare una svolta all’economia locale, a partire dalle infrastrutture sul territorio.

A quanto ammontano le risorse proprie della Regione?

Il bilancio di una regione autonoma come il Friuli Venezia Giulia dipende al 90% dalla compartecipazione al gettito tributario nazionale, mentre il gettito dei tributi locali ammonta a circa 800 milioni di euro. Stante la crisi del 2020, il gettito del 2021 sarà forzatamente ridotto e per sostenere la ripresa dell’economia la Regione attiverà mutui per circa 300 milioni di euro.

La Regione si è mossa rapidamente nel sostegno dell’economia locale iniettando ristori a fondo perduto.

Da marzo 2020 abbiamo immesso nel sistema produttivo più di 100 milioni di euro, suddivisi tra 85 milioni di fondo perduto e altri 21 milioni dalla riprogrammazione dei fondi Fesr e Por a favore delle aziende. Crediamo che questo sia un forte segnale di fiducia dell’amministrazione regionale verso il tessuto economico e sociale locale per la ripresa del mondo produttivo e delle professioni.

Dei 354 milioni di investimenti, come intendete ripartire la spesa?

Iniziamo dal puntare 100 milioni su opere simbolo della Regione attese da tempo, come la riqualificazione di Porto Vecchio a Trieste al potenziamento dell’interporto di Gorizia alla riqualificazione turistica dei territori di Monfalcone, mentre a Udine si provvederà alla riqualificazione del complesso di Sant’Osvaldo al fine di farne la sede dell’Arpa, mentre a Pordenone sarà realizzato il ponte sul Meduna.

Cosa intendete fare per sostenere un comparto duramente colpito dalla crisi come il turismo?

Al settore saranno indirizzati 55 milioni di euro per migliorare complessivamente l’offerta turistica della montagna friulana, sia per la stagione invernale che, soprattutto, quella estiva con un piano di ammodernamento dei rifugi alpini e un programma di destagionalizzazione a cura di Promoturismofvg con un investimento di 36 milioni.

Ci sono risorse anche per la riqualificazione degli edifici pubblici?

Abbiamo messo in pista un piano di riqualificazione sismica delle sedi Arpa di Udine, Pordenone e Trieste per un ammontare di 10,3 milioni di euro, oltre ad installare su tutti i tetti degli edifici pubblici di impianti fotovoltaici per un importo di 4,5 milioni e 5 milioni per la rete delle piste ciclabili. Per l’edilizia scolastica statale e parificata sono poi previsti 78 milioni sia per l’ammodernamento e riqualificazione di quelli esistenti che per la realizzazione di nuovi interventi.

C’è poi la voce del finanziamento degli interventi degli enti locali.

La Regione ha stanziato 162 milioni di euro per tutti i lavori pubblici locali, a partire dalla manutenzione della viabilità e dell’arredo urbano locale per supportare le piccole imprese sparse sul territorio.

Infine c’è la voce che riguarda le imprese con l’accorpamento dell’acconto Irap 2020 al saldo 2021.

È stato un provvedimento di buon senso, volto ad evitare che le imprese dovessero effettuare pagamenti su guadagni non effettuati, visti gli effetti della crisi economica che ha falcidiato i fatturati di aziende e lavoratori autonomi. Ci è parso corretto, oltre che giusto, fare pagare questa tassa solo sui guadagni effettivamente conseguiti. Altre iniziative a sostegno di imprese e lavoratori autonomi saranno contenuti nella legge “Sviluppoimpresa”, attualmente in discussione in Consiglio regionale, con cui la giunta Fedriga e la sua maggioranza intende offrire al sistema economico locale maggiore competitività, ad iniziare dal taglio sostanziale della burocrazia e dei relativi costi occulti che gravano sull’economia reale.

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