Porto di Monfalcone: attivato lo sdoganamento in mare delle auto

Accordo tra Guardia Costiera e Agenzia Dogane. Cisint: «nel 2021 il rilancio definitivo dello scalo». 

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porto di monfalcone
Il porto di Monfalcone.

Per la prima volta, è stato attivato nel porto di Monfalcone (Gorizia) lo “sdoganamento in mare” nel settore automotive, intervento che rientra nell’ambito dei processi di innovazione strategica intrapresi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in collaborazione con la Guardia Costiera, mirati al miglioramento della competitività del sistema portuale nazionale. 

Il primo carico di autoveicoli ha seguito questa procedura che permette di anticipare già durante la navigazione le attività per la presentazione/accettazione delle dichiarazioni doganali rispetto all’arrivo della nave in porto, con conseguente miglioramento in termini di efficienza per chi riceve la merce, per l’armatore e per lo scalo portuale. 

Alla Capitaneria di porto spetta monitorare tramite sistemi satellitari, radar e radio per il controllo del traffico marittimo che le navi interessate dalla procedura navighino direttamente verso il porto di Monfalcone senza soste o deviazioni. 

Quest’innovazione di processo fa il paio con le altre iniziative volte al rilancio dello scalo goriziano in sinergia con il porto di Trieste. Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, ha incontrato il presidente dell’Autorità di Sistema del Mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino per definire la valorizzazione dei livelli occupazionali, le infrastrutture necessarie a sviluppare i traffici come la ferrovia.

«Se il 2020 è stato l’anno in cui sono stati messi i ferri in acqua – ha ricordato Cisint -, il 2021 sarà l’anno in cui il rilancio si concretizzerà e il percorso avviato arriverà a compimento. Iniziamo l’anno con la risoluzione del problema delle concessioni, dopo che è stata fatta una scelta importante da parte dell’Autorità di sistema con una prospettiva di molti anni che garantisce investimenti e la valorizzazione del livello occupazionale da parte delle aziende – sottolinea Cisint -. Credo molto nella collaborazione tra istituzioni: l’Autorità, che ha i compiti di gestione, la Regione, che riesce a dare un valore aggiunto, e il Comune, che è sul territorio e ha la voglia di far diventare il Porto la punta di diamante di quell’economia del mare alla base di un futuro di sviluppo. Sono anche certa che riusciremo a far partire le operazioni di escavo, visto che sono troppi i milioni stanziati fermi da troppi anni».

«E’ una grande soddisfazione lavorare in questo modo. La definizione delle concessioni è a un passo, anche con tutte le precondizioni di dialogo con i soggetti coinvolti – ha detto D’Agostino -. Rimangono altri temi che abbiamo affrontato anche in passato, tra cui la gestione dei servizi ferroviari, su cui stiamo lavorando. E’ poi in corso la trattativa con il Consorzio industriale della Venezia Giulia per l’acquisizione di terreni nell’area portuale necessari alla realizzazione della rete ferroviaria. Sono in programma anche interventi di sistemazione degli asfalti e dell’illuminazione».

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