Gruppo Gpi, ricavi 2020 in forte crescita malgrado pandemia

Manzana: «abbiamo saputo reagire alle sfide della pandemia».

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Un 2020 in crescita, nonostante l’emergenza sanitaria, peri gruppo Gpi, società quotata sul mercato MTA e leader nei sistemi informativi e servizi per la sanità e il sociale guidata dal presidente di Confindustria Trentino, Fausto Manzana. 

Nata oltre 30 anni fa a Trento, Gpi è cresciuta grazie a significativi investimenti tra acquisizioni e fusioni in Italia e all’estero e in ricerca e sviluppo, svolta in collaborazione con le principali università e centri di ricerca italiani. La società ha chiuso il 2019 con ricavi consolidati pari a 241 milioni di Euro, oltre 5.300 dipendenti e più di 2.200 clienti distribuiti in oltre 60 paesi.

Il consiglio d’amministrazione della società ha esaminato i dati preconsuntivi consolidati dell’esercizio 2020: i ricavi si attestano a circa 270 milioni di euro, in crescita di circa il 12% rispetto al 2019 (chiuso a 240,9 milioni di euro). La crescita dell’Ebitda, salito a circa 40 milioni di Euro (32,2 milioni nel 2019) segna un +24% portando l’Ebitda margin oltre il 14,5%. La posizione finanziaria netta si attesta a circa 120 milioni di Euro. 

Il risultato positivo dei ricavi del gruppo Gpi è riconducibile sia al contributo della componente organica che alla crescita per linee esterne. Per quanto attiene alla componente organica, l’incremento è imputabile soprattutto all’Asa Care, che ha più che compensato le iniziali incertezze legate alla pandemia Covid-19, attraverso un maggiore uso dei servizi a distanza, la realizzazione di servizi innovativi e l’attivazione di contratti per la telemedicina. Per quanto attiene alle linee esterne, si segnala in particolare il contributo di Oslo Italia Srl e di Gpi Usa, tramite la quale lo scorso luglio sono stati acquisiti gli assets di Haemonetics (USA). 

Sul fronte delle gare d’appalto, il gruppo Gpi ha partecipato nel corso del 2020 a quasi 200 trattative pubbliche vincendone circa il 30%, con una quota di valore aggiudicato intorno agli 80 milioni di Euro. 

«I dati confermano la natura di Gpi, quella di partner di riferimento della sanità, prima di tutto in Italia, ma sempre più anche a livello internazionale – ha detto Fausto Manzana, presidente e amministratore delegato del gruppo -. Ovunque questa pandemia ha posto i servizi sanitari sotto una pressione inattesa e spaventosa. Dal canto nostro, abbiamo dimostrato con la nostra forza di saper reagire garantendo ai cittadini la continuità dei servizi di sanità necessari. In alcuni casi siamo andati anche oltre le aspettative, facilitando la transizione verso una integrazione più forte della tecnologia nella sanità. Siamo fiduciosi per il futuro perché forti nel presente».

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