Commercianti e ristoratori di #ioapro in piazza a Modena: decreto “Sostegni” insufficiente

Centinaia di persone in Piazza Grande a Modena. Prossime manifestazioni il 28 marzo a Milano, il 30 a Napoli con chiusura il 6 aprile a Roma.

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I commercianti e gli operatori della ristorazione aderenti all’iniziativa #ioapro sono tornati in piazza a protestare a Modena in piazza Grande mobilitando oltre 500 persone provenienti da tutta l’Emilia Romagna e anche da altre regioni limitrofe, stimolando l’attenzione de “Lo Schiacciasassi”.

Il ristoratore di Pesaro, Umberto Carriera, uno dei promotori dell’iniziativa traccia un bilancio positivo: «la manifestazione è andata bene, c’erano più di 500 persone, non solo ristoratori, ma anche studenti universitari, maestre, cittadini comuni. Saremo il 28 marzo a Milano, il 30 marzo a Napoli, poi Palermo e il 6 aprile chiuderemo a Roma. Il decretoSostegni” è una grande barzelletta, con Draghi che è riuscito a fare peggio di Conte, in quanto i rimborsi non arriveranno neanche a coprire le spese fisse. E’ molto probabile che le Partite Iva andranno verso una morte assistita». 

Carriera critica anche la politica, specie quei partiti che prima hanno appoggiato l’iniziativa, salvo poi dileguarsi: «il grande rimpastone politico da cui è nato il governo Draghi ha annullato del tutto l’opposizione e anche chi, come il leader della Lega Matteo Salvini sembrava essere dalla nostra parte sfoggiando in più occasioni pubbliche la nostra maglietta di #ioapro, adesso sta al governo. Salvini mi ha detto: sto leggendo delle cose che non mi piacciono, con te non avrò più niente a che fare. Io gli ho risposto che ci ha traditi. Adesso un politico che vorrà avvicinarsi alla nostra causa ci penserà due volte perché noi vogliamo solo appoggio da chi le promesse le mantiene». E dal palco in piazza, quando uno degli oratori ha citato il nome di Salvini, è partita una salva di fischi da parte dei manifestanti.

In piazza, a dar manforte a #ioapro, anche i rappresentanti del movimento Partite Iva insieme per cambiare: «il 10 marzo scorso in una grande manifestazione a Roma abbiamo lanciato il primo storico sciopero delle Partite Iva – spiega il coordinatore nazionale, Angelo Distefano -. Il governo Draghi ci ha ricevuto subito, ma a parte qualche promesse per il resto ancora stiamo aspettando provvedimenti concreti e i contenuti del decretoSostegni” ci hanno profondamente deluso». 

«L’Italia – afferma il presidente dell’associazione, Giuseppe Palmisano – è il paese europeo con il più alto numero di Partite Iva, ben 4,6 milioni di lavoratori autonomi che lo Stato italiano ha da sempre vessato con tasse inique, utilizzandole come bancomat per sanare le falle delle spese folli dovute alla burocrazia. Chiederemo al governo Draghi di essere ascoltati e di avviare un percorso immediato di sostegno al lavoro autonomo che includa anche una pace fiscale». 

Buona visione.

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