Rilancio dell’economia: in Friuli Venezia Giulia passa dal taglio della burocrazia

Gli assessori Bini e Callari in un anno riformeranno il processo amministrativo per velocizzare i tempi e ridurre i costi.

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In Friuli Venezia Giulia il rilancio dell’economia passa attraverso il taglio della burocrazia da attuare entro un anno che sarà impiegato per riformare il processo amministrativo con l’obiettivo di tagliare tempi e oneri a carico delle imprese per l’accesso ai contributi regionali e per le autorizzazioni all’insediamento. 

Questo l’impegno degli assessori regionali ai servizi generali e sistemi informativi, Sebastiano Callari, e alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, per giungere ad una semplificazione della burocrazia a partire da una revisione della legge regionale 7/2000 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso). 

Il taglio della burocrazia regionale è stato affrontato nel primo tavolo di lavoro con i rappresentanti delle categorie economiche. «La semplificazione costituisce un modus operandi di questa Giunta che abbiamo già applicato nella stesura di “SviluppoImpresa” alleggerendo molte procedure», ha ricordato Bini. 

«La semplificazione non è mai stata affrontata in modo organico, come invece intendiamo fare avviando questo percorso di riforma più generale per il quale ci siamo dati un anno di lavoro -ha evidenziato Callari -. Incideremo sulla norma regionale 7/2000 per fare in modo che diventi una cornice organica alla semplificazione del procedimento amministrativo, rendendo innanzitutto possibile il recepimento automatico delle modifiche che interverranno a livello nazionale». 

Il primo obiettivo sarà raggiungere un livello di standardizzazione dei procedimenti che consenta di ridurre costi e oneri per le imprese e di fissare tempi certi; un successivo obiettivo inciderà sulla Conferenza dei servizi per la quale si pensa di individuare un rappresentante unico regionale: per Callari «un ulteriore e essenziale capitolo di questa riforma riguarderà la digitalizzazione dei processi». 

Dalle categorie economiche è giunta l’indicazione di portare a sessanta giorni i tempi di rilascio delle autorizzazioni per l’insediamento di nuove attività e la necessità di un cambio culturale della pubblica amministrazione per superare le problematiche che frenano chi vuole fare impresa. 

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