Centro studi Confindustria: l’Italia inizia il lungo sentiero stretto di risalita

Primi segnali positivi nei servizi, industria solida. 

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pil italiano

Secondo il Centro studi Confindustria, l’Italia inizia il lungo sentiero stretto di risalita dopo la crisi, con il PIL avviato sulla buona strada. L’industria è solida e la produzione continua ad andare avanti, mentre qualcosa si muove anche nei servizi con i primi segnali positivi dalle riaperture.

In Italia i consumi sono deboli ma vicini alla svolta, l’inflazione resta ancora bassa, così come i tassi di interesse. C’è creazione di lavoro in Italia, i dati sono positivi per gli investimenti e l’export è in salute. Gli scambi mondiali sono robusti, ma continuano a rincarare le commodity non energetiche. Nell’Eurozona si assiste al risveglio dei servizi, mentre la fiducia è sempre più alta negli USA.

L’economia italiana e internazionale in breve

Maggio si è confermato per l’Italia il mese dei graduali allentamenti delle restrizioni anti-Covid, grazie anche al ritmo significativo delle vaccinazioni. Ciò rende possibile nel 2° trimestre un primo, piccolo, aumento del PIL, cui seguirà un forte rimbalzo nel 3° e 4° pari a oltre il +4%, che si consoliderà grazie all’impatto che verrà dagli investimenti finanziati dal piano europeo NG-EU.

Industria avanti.

La produzione industriale è rimasta stabile a marzo (-0,1%), peggio delle attese, chiudendo il 1° trimestre al +0,9%. Il trascinamento statistico nel 2° trimestre è nullo e in aprile si stima una tenuta (nonostante il PMI salito a 60,7), ma è comunque prevista una variazione positiva nel trimestre: le attese di produzione sono in deciso aumento e le scorte in rapido decumulo; ciò indica una domanda oltre le previsioni e un necessario riaccumulo di stock, che sosterrà la produzione.

Qualcosa si muove nei servizi.

Dopo che il PMI era sceso a 47,3 in aprile, secondo il Centro studi Confindustria, la ripresa della domanda dovrebbe iniziare a materializzarsi a maggio, rispostando i consumi verso i servizi, finora condizionati dalle misure anti contagio. L’aumento della domanda nei servizi, previsto accentuarsi poi nel trimestre estivo, è spiegato dalla ripresa dei viaggi e dei consumi fuori casa, oltre che dalle riaperture nei settori legati alla filiera del turismo e della cultura (musei, gallerie d’arte).

C’è creazione di lavoro.

I dati sulle comunicazioni obbligatorie mostrano una lenta ripresa del mercato del lavoro in Italia. Tra gennaio e aprile sono state create circa 130mila posizioni di lavoro, al netto delle cessazioni, contro un dato molto negativo (-230mila) negli stessi mesi del 2020 (+260mila nel 2019).

Dati positivi per gli investimenti.

Le prospettive di investimento sono in netto miglioramento. Il settore del leasing nei primi 4 mesi del 2021 registra una crescita rispetto al 2020 (dati Assilea); auto e beni strumentali hanno le performance migliori, il comparto dei beni immobili ha ripreso a crescere. Buone indicazioni anche dalla risalita degli ordini interni dei produttori di beni di investimento (da -10,8 in marzo, a -0,5 a maggio). I prestiti alle imprese frenano a marzo, ma restano in crescita (+5,7% annuo).

Tassi ancora bassi. 

I tassi europei continuano a risentire in misura attenuata del rialzo registrato negli USA (+1,0% in un anno), grazie al proseguire degli acquisti di titoli da parte della BCE. Il rendimento del BTP decennale è salito di poco a maggio (0,91% in media), in linea con un leggero aumento negli altri paesi dell’euro: si è ampliato appena (1,08%) lo spread sul Bund tedesco, che resta negativo (-0,16%).

Export in salute.

L’export italiano è ripartito in marzo (+2,6% a prezzi costanti; +1,1% nel 1° trimestre), tornando sui livelli pre-crisi. A trainare la risalita sono state le vendite nei paesi UE; più deboli quelle extra-UE, che però sono rimbalzate in aprile (+7,3% in valore). Sono in espansione le vendite all’estero di beni intermedi e di consumo, in risalita quelle extra-UE di beni di investimento in aprile. In aumento i prezzi di vari input produttivi importati. Buone le prospettive, date anche le graduali riaperture in Europa e USA, confermate dall’ulteriore miglioramento degli ordini manifatturieri esteri a maggio.

Scambi mondiali robusti.

Il commercio mondiale ha continuato a crescere (+2,2% in marzo), ampiamente sopra i livelli pre-crisi, trainato dalle importazioni della Cina e degli altri emergenti asiatici. Indicazioni molto robuste vengono dal PMI globale ordini esteri (54,7 in aprile, massimo dal 2010).

Rincarano le commodity non energetiche.

Il prezzo del Brent si mantiene intorno a 68 dollari al barile a maggio, ai livelli pre-Covid, grazie al riequilibrio del mercato ormai raggiunto, con le scorte di greggio scese ai valori di inizio 2020. In aprile, invece, le altre commodity hanno mostrato nuovi forti rincari (grano +3,2%, rame +3,7%, ferro +6,9%). Per il rame, il picco storico del 2011 dista appena il 5,5%.

Eurozona: risveglio dei servizi.

A maggio nell’Eurozona il Centro studi Confindustria registra una fase espansiva già in atto grazie al buon andamento dell’industria: il PMI composito è salito a 56,9 da 53,8, confermandosi per il terzo mese in zona di crescita. La novità è l’atteso, forte, incremento dell’indice dei servizi, salito a 55,1, dopo che in aprile era tornato appena sopra la soglia di 50. Ciò grazie al graduale allentamento in corso delle restrizioni anti-Covid nel continente. Il miglioramento dei servizi è stato trainato dalla Francia (PMI a 56,6, da 50,4), mentre il contributo della Germania è stato più contenuto (52,8, da 50,1).

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