Economia veneta: l’efficientamento energetico taglia i consumi e i costi

Prosegue la strategia di efficientamento energetico. Possibili risparmi nella bolletta delle imprese per 4,6 miliardi di euro spingendo sull’autoproduzione. 

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L’efficientamento energetico è il migliore investimento per ridurre la spesa per le forniture e per la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni. Confindustria Venezia e Assindustria Venetocentro ed Edison hanno fatto il punto sullo scenario grazie ad uno studio sull’energia e la competitività in Venetorealizzato dal Politecnico di Milano e dall’Università di Padova.

La Regione Veneto registra consumi finali di energia pari a 9,76 MTEP (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) all’anno pari all’8,5% dei consumi totali nazionali. In particolare, secondo i dati dello studio, il comparto industriale regionale risulta piùefficiente” della media nazionale da un punto di vista di emissioni di CO2, mentre il settore terziario veneto si rivela piùenergivoro” della media nazionale in quanto responsabile del 21% dei consumi finali regionali a fronte di una media nazionale del 17%. Lo studio evidenzia come sia possibile ridurre la spesa energetica complessiva delle imprese di 4,6 miliardi di euro, diminuendo al contempo le emissioni di 11,3 milioni di tonnellate di CO2 in 15 anni grazie all’autoproduzione e a interventi di efficientamento energetico.

Il Politecnico di Milano stima che gli obiettivi fissati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima comportino per il Veneto una riduzione dei consumi energetici al 2030 pari a circa il 4,7% dei consumi attuali (circa 454.000 Tep – tonnellate equivalenti di petrolio). Per il settore industriale si prevede una riduzionedei consumi del 4% (pari a 873.000 Tep); maggiormente rilevante il contributo del settore terziario: al 2030la riduzione dei consumistimata al 5,5% (pari a 119.500 Tep).

Tali obiettivi comporteranno nel decennio 2021–2030 investimenti in efficienza energetica di 3,8 miliardi euro nel settore terziario e 819 milioni euro nel settore industriale, che consentiranno rispettivamente risparmi in bolletta pari a 2,9 miliardi euro e 1,7 miliardi euro, oltre ad una riduzione delle emissioni annue di quasi 660.000 tonnellate CO2 – equivalenti all’eliminazione dalla circolazione ogni anno di circa 373.000 auto -.

Investimenti che non saranno coperti solamente tramite iniziative private, ma anche attraverso l’accesso a fondi specifici europei e nazionali (ad esempio l’iniziativa Next Generation EU e il PNRR).

Tra il 2015 e il 2019, gli investimenti in efficienza energetica effettuati in Veneto risultano nel complesso pari a circa 3,5 miliardi euro, con il settore residenziale a fare la parte del leone, avendo fatto registrare investimenti pari a 1,6 miliardi di euro. Gli investimenti del settore industriale veneto, pari a oltre 1,4 miliardidi euro, risultano più che proporzionali al “peso energetico” del settore regionale sul totale nazionale.

L’industria venetaresponsabile del 9% dei consumi nazionali del settore, mentre gli investimenti in efficienza energetica dell’industria veneta pesano per il 12,7% degli investimenti nazionali. Il settore terziario veneto, che ha investito complessivamente 430 milioni di euro in soluzioni di efficienza energetica nel quinquennio 2015 -2019, fa invece registrare un gap negativo tra quello che è il “peso energetico” del settore regionale e la relativa propensione agli investimenti in efficienza energetica.

Se si prende in considerazione come indicatore il rapporto tra il valore aggiunto prodotto ed i consumi energetici dei settori esaminati dallo studio del Politecnico di Milano, il Veneto presenta per il settore industriale un valore migliore rispetto alla media nazionale in quanto per ogni migliaia di Tonnellate Equivalenti di Petrolio destinata alla produzione, viene generato valore aggiunto per quasi 17 milioni euro, contro i circa 11 milioni della media nazionale.

Complessivamente, il Veneto si presenta come una regione virtuosa, che ha già realizzato importanti interventi di efficientamento energetico e di decarbonizzazione, in particolare nel settore industriale e potrebbe consolidare ulteriormente i percorsi di efficientamento avviati rendendo le imprese del settore industriale e terziario del territorio più competitive e meno impattanti a livello ambientale grazie a autoproduzione di energia, efficientamento energetico, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi.

Il vicepresidente della Fondazione Edison, Marco Fortis, ha ricordato che il Veneto ha un ruolo trainantenell’economia del NordEst e dell’Italia intera, generando nel 2019 oltre 165 miliardi di Prodotto interno lordo, con una quota pari al 40% sul Pil del NordEst e del 9,2% sul Pil nazionale. Quanto alla composizione settoriale del valore aggiunto, il Veneto si caratterizza per un peso dell’industria pari a 46 miliardi di euro nel 2019, superiore alla media nazionale; è tuttavia il settore dei servizi (grazie soprattutto all’alloggio e alla ristorazione), a generare oltre i 2/3 del valore aggiunto regionale, per un valore pari a 98,1 miliardi di euro; vi è infine il settore agricolo che vale 2,9 miliardi.

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