Bat investimento da 500 milioni di euro per il nuovo hub nel porto di Trieste

In 5 anni sarà realizzato un centro innovazione e produzione con 2.700 addetti. Giorgetti: «questo è un luogo ideale per gli investimenti delle aziende». 

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Un nuovo centro di produzione, una digital boutique, un laboratorio di innovazione e centro per la trasformazione digitale e il marketing digitale, per un investimento totale fino a 500 milioni di euro nei prossimi 5 anni con 2.700 futuri posti di lavoro stimati: sono i contenuti del nuovo Centro di innovazione e sostenibilità “A Better Tomorrow Innovation Hub” della British American Tobacco(Bat), presentato a Trieste che sarà realizzato entro due anni nell’area franca di Bagnoli della Rosandra dall’azienda in collaborazione con Interporto Trieste S.p.A. e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico OrientalePorti di Trieste e Monfalcone.

Sul totale dei posti di lavoro stimati, circa 600 saranno quelli diretti, che includeranno risorse Stem altamente qualificate nel campo della ricerca e sviluppo e della digitalizzazione, e circa 2.100 quelli indiretti in termini di indotto, sia a livello locale che nazionale.

Il progetto di Bat prevede lo sviluppo di un totale di 12 linee di produzione su un’area di 20.000 metri quadrati per il mercato italianoe l’esportazione globale dei prodotti a potenziale rischio ridotto, come le sigarette elettroniche “Vuse”, i prodotti a tabacco riscaldato e i “Modern Oral” Velo. Inoltre, ne saranno sviluppati alcuni anche per la terapia sostitutiva della nicotina.

L’edificio sarà realizzato seguendo elevati standard di sostenibilità, con l’obiettivo di essere carbon neutral e una particolare attenzione all’efficienza energetica con un impianto fotovoltaico per produrre energia. I lavori per la realizzazione della strutturainizieranno a metà novembre, con il completamento del primo modulo e la sua attivazione previsti a maggio 2022.

«Lo sviluppo e la produzione delle nuove categorie a rischio ridotto come le sigarette elettroniche, tabacco riscaldato, modern oral e prodotti farmaceutici e la creazione di un centro d’eccellenza da un punto di vista digitale per tutto il mondo sono i due punti strategici del progetto – dice la presidente di Bat Italia, Roberta Palazzetti -. L’Italia è sempre stata un Paese molto importante per Bat e un paese di investimenti: noi abbiamo qua la nostra sede non solo per l’Italia ma che guida 18 Paesi nel sud Europa».

Per Palazzetti «un futuro migliore per i nostri consumatori significa ridurre l’impatto sulla salute dei fumatori e questo si concretizza nella produzione e sviluppo di prodotti alternativi a più basso rischio ridotto che saranno realizzati a Trieste».

«E’ un investimento prospettico: non soltanto un enorme investimento che viene fatto e garantisce posti di lavoro, ma soprattutto anche nuove opportunità di ricerca sul nostro territorio, oltre un fattore attrattivo per nuovi investimenti legati all’innovazione e alla ricerca – ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga -.Vuol dire che in Italia si possono garantire posti di lavoro qualificati grazie alla formazione e alle imprese che hanno capito che la formazione è strategica per l’investimento».

Alla presentazione del progetto di Bat ha partecipato anche il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, secondo cui il sistema che si è creato a Trieste «costituisce un modello di riferimento, specie in tempi come questo in cui il mercato del lavoro fa fatica a incrociarsi, dove privato e pubblico trovano una sintesi. Qui ho trovato, come in altre realtà che funzionano, il clima del fermento, che parte da un sistema virtuoso che si è venuto a creare tra istituzioni locali, autorità portuale, imprenditori privati e che rende questa area appetibile agli investimenti. In Italia dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e abbiamo – ha aggiunto Giorgetti -: un sistema manifatturiero secondo in Europa e una formazione non seconda a nessuno. E’ necessario creare un clima di fiducia e certezza, elementi fondamentali delle relazioni umane ed economiche».

Quanto al progetto nel dettaglio, per Giorgetti si tratta di «un investimento che segna una svolta per Trieste e che speriamo sia il primo di tanti investimenti nell’area del porto che è un bel sistema frutto della collaborazione tra istituzioni politiche locali, porto e governo nazionale, un luogo ideale dove venire a investire. Speriamo che ne arrivino altre di multinazionali».

Proprio sul fatto che quello di Bat è il primo investimento nell’area franca portuale, per il presidente dell’Autorità di Sistema Portualedel Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino ha evidenziato come «questo è il primo vero insediamento industriale in Porto Franconegli ultimi trent’anni. Siamo di fronte a un evento eccezionale che accogliamo con entusiasmo. L’investimento di Bat è strategicoper Trieste e l’intera Regione perché porta valore, occupazione, traffici marittimo-portuali e soprattutto si inserisce in un’evoluzionecomplessiva di riconfigurazione delle catene di fonitura all’interno di una globalizzazione sempre più regionalizzata. Un insediamentoche premia anche il lavoro di questi anni in cui l’Autorità di Sistema Portuale ha costruito un territorio integrato dal punto di vista logistico, industriale e di utilizzo del Porto Franco».

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