La crisi della carenza dell’AdBlue arriva all’Europarlamento

Dreosto (Lega): «la Commissione Europea deve intervenire al più presto per consentire la ripresa della produzione». 

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La crisi innescata nel mondo dei trasporti per la carenza dell’AdBlue, l’additivo del gasolio consistente in una soluzione di urea e acqua che serve ad abbattere le emissioni di ossidi di azoto, indispensabile per fare funzionare i moderni motori Diesel Euro 5 e 6 installati su camion, autobus commerciali leggeri e pure automobili, rischia di fermareil movimento di merci e persone perché l’unica azienda italiana – similmente ad altre in Europa – che lo produce ha sospeso temporaneamente l’attività in quanto il prezzo delle materie prime (gas metano e urea) salito alle stelle ne hanno reso antieconomica la produzione.

L’allarme nel mondo dell’autotrasporto per la carenza dell’AdBlue è al massimo, perché i distributori di carburantesulle strade iniziano ad essere sprovvisti e pure i negozi che vendono l’AdBlue in taniche ne hanno quasi esauritole scorte. Il problema è che senza l’additivo che viene iniettato a monte del catalizzatore, la centralina elettronica di gestione del motore ne impedisce l’avviamento. E il rischio è che un camion si possa fermare anche durante un viaggio se il serbatoio relativo non viene rabboccato.

La carenza dell’AdBlue approda ora all’Europarlamento con l’eurodeputato Marco Dreosto (Lega), che ha presentato un’interrogazione sull’argomento alla Commissione Europea, assieme ai colleghi Campomenosi, Casanova e Borchia: «La situazione è al limite del paradosso – attacca Dreosto -: un mezzo con il motore più moderno e ad impatto ambientale quasi nullo non può funzionare e quindi circolare in carenza dell’AdBlue, mentre un mezzo dotato di un motore più vecchio, a standard Euro 4 e inferiore, altamente inquinante, può invece continuare a circolare! Oltre al danno la beffa, per le aziende di autotrasporto che hanno investito nel rinnovamento del parco mezzi. Una situazione che avvantaggia i vettori dell’Est che hanno mezzi più vecchi, aumentando la concorrenza sleale al danno delle aziende di Italia, Francia e Germania».

«Stiamo assistendo ad un altro degli effetti connessi al folle rialzo dei prezzi dei beni energetici, a partire dal gas metano – puntualizza Dreosto -. E’ necessario un intervento di somma urgenza della Commissione per consentirela ripresa della produzione dell’AdBlue e contrastare la speculazione sui prezzi dell’additivo. Si tratta di una questione di emergenza pubblica, sia per abbattere l’inquinamento, sia per evitare il blocco della logistica italianaed europea».

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