Una “valle idrogeno” per lo sviluppo sostenibile di Slovenia, Croazia e Italia

A Zagabria la firma della lettera d'intenti tra i tre firmatari. 

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«Il Friuli Venezia Giulia contribuirà in maniera fattiva alla costruzione di una “Valle idrogenotransnazionale che si configurerebbe anche come prima esperienza pilota di tale genere a livello europeo: con questa lettera di intenti siglata– afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – gettiamo le basi per un modello di sviluppo più sostenibile di un’area territoriale estesa nel cuore dell’Europa centro-orientale che intende coprire tutti i segmenti della filiera idrogeno, dalla produzione, allo stoccaggio, al trasporto e distribuzione a beneficio di diverse categorie di utenti e più settori».

L’accordo sottoscritto dalla regione Friuli Venezia Giulia con le repubbliche di Slovenia e di Croazia conclude il percorso di collaborazione avviato da diversi mesi per la messa a fattor comune di competenze, soluzioni di ricerca e innovazione, opportunità di investimenti congiunti tutti orientati all’utilizzo del vettore idrogeno quale strumento per una spinta verso la transizione energetica, la riconversione industriale e la decarbonizzazione di diversi settori economici.

La città di Trieste era stata la sede del primo appuntamento tecnico del lavoro congiunto trilaterale nell’ottobre del 2021 a cui sono seguiti gli incontri di Nova Gorica (novembre 2021) e Zagabria (febbraio 2022).

«Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia – osserva Fedriga – sono anche territori marittimi per i quali la portualità e le connessioni del sistema di mobilità porto-retroporto sono elementi distintivi anche rispetto ad altre esperienze “di terra” di “valle idrogeno” affermatesi a livello continentale europeo: tenuto conto che tale sistema non rappresenta solamente l’infrastruttura di trasporto e logistica, ma anche la possibile sede di attrazione di investimenti privati per l’attività industrialeda sviluppare nelle aree portuali, l’idrogeno può essere prodotto e utilizzato per la movimentazione dei mezzi marittimi e ferroviari ad esso collegati ma anche per la conduzione di attività trasformativa o industriale».

I rappresentanti politici dei tre territori, attraverso la loro firma, avvenuta nella sede del ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile a Zagabria, hanno suggellato una comune volontà politica di rendere ancora più forte la cooperazione tra i rispettivi sistemi della ricerca, innovazione e dell’industria sul tema idrogeno, portandolo da un livello locale-regionale ad una scala sovranazionale.

A rappresentare Fedriga alla firma per il Friuli Venezia Giulia c’era l’assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen. «Quale “Forte Innovatore”, secondo l’indice di innovazione che ogni anno la Commissione Europea attribuisce ai Paesi UE su scala regionale, il Friuli Venezia Giulia – ha assicurato Rosolen – offre ai partners sloveni e croati un ecosistema scientifico e dell’innovazione, formato dalle tre università regionali, dagli enti di ricerca di valenza nazionale e internazionale e dai poli di innovazione che operano sul nostro territorio, che si è già indirizzato verso la nascita di alleanze e forme di sinergia proprio sul tema idrogeno anche assieme alla componente industriale. La collaborazione tra il mondo accademico e della ricerca e quello economico-produttivo si è intensificata attraverso la costituzione di laboratori dedicati, definendo nuove traiettorie di interesse comune per la creazione di una “valle idrogeno” per una più marcata decarbonizzazione e transizione energetica nel settore della portualità e della logistica, della mobilità urbana e locale, della nautica e navalmeccanica, dell’industria dell’acciaio e di quella manifatturiera».

La rete di esperienza e di conoscenza che i tre territori intendono consolidare in maniera congiunta servirà anche a rafforzare la loro singola capacità ad elaborare proposte progettuali innovative per l’attrazione di risorse a valere sui finanziamenti nazionali ed europei.

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