“Freunde im Edelweiss”: il vicesegretario della Svp Wiedmer sporge querela

«Nel libro passaggi falsi e gravemente diffamatori della mia persona». Gli autori Franceschini ed Oberhofer: «riprodotti alla lettera il contenuto dei file audio». Schullian: «questa non è la Svp che voglio».

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FREUNDE IM EDELWEISS

Le deflagrazioni in casa Svp a qualche giorno di distanza della pubblicazione del libroFreunde im Edelweiss” circa gli scandali politici ed economici in casa del partito etnico tedesco che da settant’anni governa ininterrottamente la provinciadi Bolzano hanno imboccato, dopo le critiche politiche trasversali, anche la via del Tribunale con la prima querela ad operadel vicesegretario del partito di raccolta, Angelika Wiedmer, che ha citato in giudizio i giornalisti bolzanini Christoph Franceschini e Artur Oberhofer autori del libro-granata.

Il libro “Freunde im Edelweisscontiene le intercettazioni audio trascritte relative alla gara per l’assegnazione decennaledel servizio di trasporto pubblico in provincia di Bolzano, un affare da 880 milioni di euro fino a pochi mesi fa monopoliodella Sad, poi assegnata ad una societàin house” dei comuni di Bolzano e Merano (con l’ingresso anche della Provincia) con un risparmio di oltre 180 milioni, risparmio di cui va orgoglioso il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, che si era sempre opposto alle manovre messe in atto dalla Sad e dai suoi sponsor politici, tra cui anche l’ex presidente dell’AltoAdige per oltre 25 anni, Luis Durnwalder.

Per Wiedmer, «i passaggi che mi riguardano sono falsi e gravemente diffamatori. Nessuno mi ha mai interpellato in merito alle accuse sollevate e neanche mi è stata chiesta una presa di posizione. E’ in atto una speculazione selvaggia e la mia persona che viene persino collocata in un ambiente criminale». Wiedmer sottolinea che la causa intentata da lei «non ha nulla a che fare con insabbiamento oppure pilotaggio dell’opinione pubblica. Finora tutti hanno potuto acquistare e leggere il libro e farsi una propria opinione, ma voglio assicurarmi che coloro che creano fake news siano ritenuti responsabili».

Da parte loro, gli autori del libroFreunde im Edelweiss”, Christoph Franceschini e Artur Oberhofer, si dichiarano sereni: «nel nostro libro abbiamo riprodotto alla lettera il contenuto dei file audio. Il libro si basa su un’attenta ricerca giornalistica. Attendiamo con serenità il procedimento, se verrà mai avviato».

Intanto, non mancano i commenti e le prese di distanza da parte di molti esponenti Svp di primo piano. Per il capogruppo della Svp in Consiglio provinciale, Gert Lanz, «le dichiarazioni rilasciate da Ingomar Gatterer (patron della Sad, ndr) in un’intervista alla Rai del 25 marzo che mi riguardano non corrispondono alla verità dei fatti. Sono il tentativo di sviare dallo scandalo effettivo, ovvero dal tentativo di Sad, di accaparrarsi il monopolio del trasporto pubblico per altri 10 anni. E’ stato Gatterer a presentarmi una proposta e non viceversa. Io non ho reagito alla sua proposta, visto che voleva in cambio una ricompensa disonesta».

Il deputato Svp, Manfred Schullian prende anche lui le distanze via social, con un post dal titoloLa lealtà è una cosa diversa”, seguito da un attacco molto chiaro: «ad un certo punto arriva il momento di dire basta. La mia reticenza sulle questioni di partito è ben nota. Voglio esprimere grande dispiacere per il fatto che nel partito c’erano e ci sono strateghi e strategie messe in atto per eliminare (non c’è una parola poetica per dirlo) politicamente il Landeshauptmann (il presidente della provincia in carica Kompatscher, ndr), per impedire a un consigliere provinciale (Alfreider, ndr) di diventare assessoree per denigrare i colleghi di partito poco graditi».

Schullian lancia la granata nella ridotta Svp: «questo non è il partito in nome del quale vorrei rappresentare gli interessi di tutti i sudtirolesi a Roma e questo non è lo stile che vorrei vedere nei rapporti tra di noi. Non mi interessa condannare gli scivoloni verbali, anche cinici (come potrei, io stesso sono incline a commenti pungenti), ma qui è stato fatto unsalto di qualità” che non è più accettabile. Non è così che vorrei che fosse il Sammelpartei a cui appartengo».

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