Crisi Svp, le onde del terremoto politico si espandono

L’assessore Widmann non si dimette in attesa di rimpasto e rilancia. Si dimette vice segretaria Wiedmer. Sotto scacco anche il capogruppo Lanz. Appello a serrare i ranghi del partito da Kompatscher ed Achammer. 

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governo dell'Alto Adige Crisi Svp
Il segretario Svp, Philipp Achammer, e il presidente della provincia, Arno Kompatscher.

La crisi Svp sotto le onde del terremoto politico innescato dalla pubblicazione del libroFreunde im Edelweiss” scritto daArtur Oberhofer, giornalista del Die Neue Südtiroler Tageszeitung e Christoph Franceschini di Salto.bz che hanno raccolto e rielaborato seimila pagine di atti e oltre 500 ore di intercettazioni riguardanti la vita del partito altoatesino, non accenna a calarecon nuove conseguenze in casa del partito che ininterrottamente da 70 anni governa l’Alto Adige.

Contrariamente alle attese, l’assessore alla sanità, Thomas Widmann, cui il presidente della provincia, Arno Kompatscher, aveva ritirato le deleghe non si dimette e prosegue nella sua linea del mantenimento delle posizioni di contrasto all’operatodella giunta dal suo interno. «Il presidente evidentemente ha un problema personale con me e spetta a lui risolverlo – afferma Widmann -. Il regolamento parla chiaro: secondo l’articolo 13 un assessore esce dall’esecutivo con le sue dimissioni oppure in caso di decesso oppure – secondo l’articolo 10 – il presidente può presentare al consiglio provinciale una nuova composizione della giunta. E’ proprio quello che ora il presidente deve fare, visto che non ho nulla da rimproverarmi».

Secondo Widmann «Kompatscher da un anno era a conoscenza di tutto il materiale ed io in più occasioni mi sono scusato per affermazioni fatte a quattro occhi al telefono che di certo non sono state belle». L’assessore ha accusato Kompatscher «di non aver mai cercato in questo anno il chiarimento». Ha poi sottolineato che, nonostante a volte ci siano state posizioni divergenti, «abbiamo collaborato bene e ho sempre sostenuto l’esecutivo e mi stupisce che solo ora improvvisamente sia venuta meno la fiducia».

Per un Widmann che si arrocca sulla poltrona di assessore privato di deleghe operative, la crisi Svp coinvolge la vicesegretaria del partitoAngelika Wiedmer, che ha invece rassegnato le dimissioni dalla carica: «posso affermare con la coscienza pulita di aver pagato di tasca mia la campagna elettorale». Nei giorni scorsi Wiedmer aveva annunciato querela contro gli autori di un libro-inchiesta sullo scandalo Sad, la società che per decenni ha gestito il trasporto pubblico locale in Alto Adige. Gli autori del libro le hanno offerto una correzione nella nuova edizione. Tuttavia, la situazione sarebbe diventata insostenibile con «l’impotente esposizione sui media», afferma Wiedmer annunciando le sue dimissioni da tutti gli incarichi negli organi del partito con effetto immediato.

Il segretario della Svp, Philipp Achammer, e il presidente altoatesino, Arno Kompatscher, lanciano un appello all’unità ai funzionari locali della Volkspartei. «In questi giorni ripetutamente si parla di lotte di schieramenti “con me o contro di me” e si ipotizzano addirittura elezioni anticipate. Siamo consapevoli del fatto che ora serve una proposta comune per calmare le acque all’interno del partito e al suo esterno. Ci assumiamo questa responsabilità in vista della seduta d’urgenza della direzione della Svp domani».

Alla riunione parteciperà anche il gruppo consiliare della Volkspartei in consiglio provinciale che è a sua volta diviso, visto che dieci dei quindici consiglieri hanno chiesto al capogruppo Gert Lanz a sottoporsi a una sorta di voto di fiducia.

Un altro fronte interno della crisi Svp riguarda invece le donazioni per la campagna elettorale della Svp e i sostegni che nel 2018 sono arrivati da alcuni importanti imprenditori locali. L’ala sociale del partito chiede che le donazioni in futuro vadano in un fondo comunee non a singoli candidati. Lunedì la partita si sposterà invece in Consiglio provinciale, dove è in programma una sedutastraordinaria chiesta dall’opposizione, sempre più decisa a chiedere lo scioglimento anticipato della legislatura e l’indizione di nuove elezioni.

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