Crisi Svp: la seduta straordinaria del Consiglio provinciale finisce 18 contro 16

La maggioranza Svp-Lega Salvini premier rinserra le fila. Rinviata mozione di sfiducia per capogruppo Svp Lanz. 

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La scalinata d'ingresso del Consiglio provinciale di Bolzano con i lumini di protesta delle opposizioni.

Su richiesta dell’opposizione il Consiglio provinciale di Bolzano si è riunito in seduta straordinaria per discutere delle denunce contenute nel libroFreunde im Ederlweiss” sullo scandalo Sad, la società privata che per molti anni ha gestito il trasporto pubblico locale in Alto Adige, e sulla gestione affaristica dell’Autonomia da parte dei maggiorenti della Svp.

La seduta straordinaria, iniziata fuori la sede del Consiglio provinciale con una deposizione di lumini sui gradinidell’ingresso da parte dell’opposizione, che non ha comunque presentato una mozione di sfiducia nei confronti della maggioranza, si è svolta per circa tre ore, con i due fronti fermi si posizioni opposte.

«Il consiglio provinciale non può essere ostaggio di questa situazione politica», ha detto in apertura dei lavori il primo firmatario, Sven Knoll della Süd-Tiroler Freiheit. Nel frattempo è stata aggiornata a mercoledì la riunione del gruppo consiliare della Svp per discutere la posizione del capogruppo Gert Lanz, sul quale pende una sorta di “voto di sfiducia” che, previsto in un primo momento prima della seduta straordinaria del Consiglio, è stato rinviato per non correre il rischio di presentarsi alla seduta straordinaria senza capogruppo.

L’assessore alla sanità (ed ex assessore ai trasporti), Thomas Widmann, al quale il governatore Arno Kompatscher ha ritirato la scorsa settimana le competenze ma che per il momento non si è dimesso, ha convocato una conferenza stampa per domani. «Mi preme precisare – comunica Widmann – che per il periodo in cui non mi sono assegnate specifiche competenze da assessore rinuncerò alla mia indennità di carica e donerò l’importo a favore di un progetto sociale dell’amministrazione provinciale».

Durante la seduta straordinaria, il presidente della giunta Kompatscher ha ribadito di aver ritirato le competenze a Widmann, perché «la perdita di fiducia reciproca è sotto gli occhi di tutti», e di avergli chiesto di dimettersi. Widmann ha poi preso la parola per replicare che «se un datore di lavoro non è soddisfatto di un suo collaboratore, questi lo licenzia e non gli chiede di dimettersi». In sostanza Widmann pretende, come già detto la scorsa settimana in una conferenza stampa, che Kompatscher lo sfiduci in consiglio provinciale.

La mozione dell’opposizione è stata respinta con 18 “No” e 16 “Sì”. Il documento invitava il presidente della Provincia a chiarire se la giunta provinciale è ancora in grado di lavorare e se dispone di una maggioranza, e il consiglio provinciale a condannare «i continui scandali della maggioranza di governo che danneggiano l’immagine della politica e arrecano un danno persistente al consiglio provinciale, e prendesse le distanze da questi avvenimenti».

«Una situazione catastrofica, con un’immagina così negativa della politica», ha detto il primo firmatario Sven Knoll, egli non l’aveva mai vista. Secondo Paul Koellensperger, leader del Team K, «l’ultima cosa che teneva insieme la Svp era il potere». Alessandro Urzì di Fratelli d’Italia ha chiesto elezioni anticipate. La verde Brigitte Foppa ha parlato della «più grande crisi degli ultimi decenni» in Alto Adige.

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La seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Bolzano.

Ulli Mair (Freiheitlichen) si è chiesta se la Lega era disposta a governare così. Sandro Repetto (Pd) ha parlato di uno «spettacolo devastante, per di più in un momento socio-economico drammatico». «Questo equipaggio senza fiducia può ancora lavorare insieme?» si è chiesto Diego Nicolini di M5s. Josef Unterholzner (Enzian, ex M5s) ha detto che «la popolazione vuole qualcosa di diverso». «I politici devono smetterla con i giochetti e lavorare per la popolazione», ha sostenuto Peter Faistnauer(Pfs).

Dal fronte della maggioranza, l’assessore e segretario Svp, Philipp Achammer, ha ribadito che si sarebbe fatta una politica oggettiva, concentrandosi su dei temi, affrontando comunque i propri problemi. L’assessore e vicepresidente della giunta, il leghista Giuliano Vettorato, finito anche lui nel libro scandalo Sad per una presunta sua “eterodirezione” da parte degli esponenti dell’ala economica della Svp, ha annunciato un chiarimento nel suo partito, mentre il suo collega di partito, l’assessore Massimo Bessone, uscito penalizzato dai maneggi svelati dal libro, si è interrogato cosa avesse fatto di pratico l’opposizione. «Anche l’opposizione non brilla in purezza», ha aggiunto il forzista (ex Lega) Carlo Vettori.

In replica, Kompatscher, si è detto dispiaciuto per i cittadini, quanto avvenuto non aveva fatto bene alla politica e anche lui ne soffriva; ora bisognerà vedere di affrontare tutto il tema, mostrando ai cittadini che si era in grado di uscire dalla crisi e di occuparsi delle cose che stavano loro a cuore. Ha quindi fatto riferimento alla guerra, all’inflazione, al rincaro delle materie prime, alla pandemia non ancora conclusa: «sono queste le cose di cui dobbiamo occuparci. La giunta – secondo Kompatscher – è ancora in grado di governare, e ha sempre governato in queste settimane. Tutti fanno degli errori, ma posso dire che la mia amministrazione lavora in maniera trasparente e corretta».

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