Tasse, le tante, troppe occasioni perse dalla politica italiana

Stagnaro: «si continua a privilegiare azioni di piccolo cabotaggio più per consenso politico che per attuare riforme di lunga portata». 

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Le tasse sono il problema principale, assieme all’efficienza dei servizi pubblici, dell’Italia che, nel 2021, hanno raggiunto un poco invidiabile record storico, record che nel 2022 sarà solo leggermente limato mentre si conquisterà il nuovo record della spesa pubblica con il superamento della soglia dei 1.000 miliardi di euro.

La situazione dei conti pubblici nazionali non è affatto rosea: la pandemia da Covid ha innescato una pesante crisi economica che ha fatto aumentare grandemente il debito pubblico, ora nuovamente sotto pressione per la nuova crisi economica innescata dalla guerra in Ucraina, dove i prezzi dell’energia e delle materie prime sono letteralmente schizzati all’insù.

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Il problema, a livello di macroeconomia, è che i governi Conte I e II e anche quello Draghi (seppur in minor misura) hanno allargato la spesa pubblica a debito non per attuare le necessarie ed indispensabili riforme (dalla pubblica amministrazione alla scuola, alla sanità), ma per allargare la ridistribuzione tra classi sociali a partire dal reddito di cittadinanza e da quota 100.

A queste si sono aggiunti provvedimenti a uzzolo, come i vari superbonus per l’edilizia concepiti in modo decisamente fallato, tanto da lasciare spalancate le porte alle truffe (quasi 5 miliardi), finendo oltretutto con il soffiare sul fuoco dell’inflazione e della carenza di materie prime.

Gli ultimi 4 anni hanno visto l’Italia a mezzo passo dal cadere definitivamente nel barato: il problema è che ci sono ancora tanti, troppi politici che vorrebbero che si compisse il fato, facendo anche il mezzo passo che manca, spingendo sull’allargamento del debito pubblico e delle tasse, senza preoccuparsi di attuare le riforme necessarie al Paese, nonostante gli impegni del Pnrr.

In questa puntata di “Focus” di “ViViItalia Tv”, l’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e il direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, intervistano l’economista Carlo Stagnaro, presidente del pensatoio liberale Istituro Bruno Leoni.

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