Alto Adige, approvata la proposta di ridimensionamento della Giunta

Passa da nove ad otto componenti. Dopo l'approvazione del Consiglio provinciale le competenze verranno ora assegnate con decreto del presidente. Widmann vota contro. Team K: «giornata nerissima per la Svp». 

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Alto Adige
la seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Bolzano.

L’Alto Adige ha un nuovo governo: il Consiglio provinciale ha approvato, a maggioranza con 18 sì, 16 no e un’astensione, la proposta del presidente della Provincia, Arno Kompatscher, di ridurre la Giunta da nove a otto membri dopo la spaccaturacon l’assessore alla sanità e collega di partito Svp, Thomas Widmann. «Questo importante passo è stato compiuto. Ora è il momento di continuare a lavorare con il massimo impegno per la Provincia», sottolinea Kompatscher.

Con un suo decreto Kompatscher assegnerà ora ai membri della Giunta le rispettive competenze. La Giunta appena formata sarà quindi ufficialmente in carica e terrà la sua prima riunione martedì 3 maggio.

Widmann non è quindi più in carica come assessore, dopo che lo era rimasto senza competenze. Finisce così un lungo braccio di ferro iniziato un mese fa, quando Kompatscher aveva ritirato le competenze a Widmann dopo la pubblicazione di un libro inchiesta con intercettazioni sul caso Sad, la società che per molti anni ha gestito il trasporto pubblico locale.

Tutti gli altri componenti della Giunta dell’Alto Adige sono stati confermati e mantengono le rispettive competenze. Si tratta, oltre al presidente Kompatscher, dei suoi vice, Waltraud Deeg, Giuliano Vettorato e Daniel Alfreider, nonché degli assessori Philipp Achammer, Massimo Bessone, Maria Hochgruber Kuenzer e Arnold Schuler. Le competenze Widmann nei settori “salute, banda larga e cooperative” saranno assunte, per il momento, da Kompatscher.

Widmann ha ribadito in aula, poco prima della votazione, di non comprendere che una giunta che ha lavorato bene in un momento difficile, come quello della pandemia, ora «venga amputata» della sua poltrona. Secondo Widmann, lo strappo non ha motivi politici, ma esclusivamente personali. Durante la replica il governatore Kompatscher ha respinto l’accusa di agire «perché offeso», ma «per una visione fondamentalmente diversa della politica». Kompatscher ha parlato di «fatti inauditi. L’indipendenza ha un prezzo – ha aggiunto -. Ci saranno conseguenze, ma auspico che dopo questa catarsi possiamo tutti continuare a lavorare e guardare avanti».

Per l’opposizione tedesca di Team K, «questa è una giornata nerissima per la Svp e per l’Alto Adige, ma soprattutto per la nostra democrazia. Lo scandalo Sad ha picconato entrambe, senza vincitori ma solo sconfitti, restituendo un’immagine desolante della politica provinciale. Agli altoatesini è stato offerto uno spettacolo fatto di personalismi, lotte di potere, l’emergere di standard morali di condotta bassissimi, il prevalere di interessi di parte a scapito di quelli collettivi, in un momento oltretutto tanto difficile per molti dei nostri concittadini. Un capolavoro in negativo insomma».

Il Team K ha oggi convintamente votato contro la “nuova” Giunta: «non poteva essere altrimenti. L’offerta di collaborazione – seria e leale – che abbiamo mosso al presidente Kompatscher è stata cestinata senza complimenti e ce ne rammarichiamo. Lo stesso Landeshauptmann sa benissimo che una Giunta a otto, con la delega di un assessorato fondamentale ed estremamente complesso da guidare come quello alla sanità nelle sue mani, sarebbe una scelta sbagliata. Troppo impegnativo, troppo potere concentrato nelle mani di una sola persona. L’opzione di ricorrere a un assessore esterno è invece non solo un’ammissione di debolezza della Svp stessa, ma anche un’ipotesi che difficilmente si concretizzerà. Tra i 35 consiglieri che siedono oggi in Consiglio provinciale nessuno ha la competenza, il curriculum professionale, la credibilità politica, etica e anche umana del dott. Franz Ploner. Peccato non aver avuto uno scatto di coraggio, peccato che anche il presidente Kompatscher – eletto a suon di promesse di rinnovamento della politica locale – non riesca nemmeno ora a superare la logica della tessera di partito, nell’interesse della popolazione».

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