Specializzazione, circolarità, chimica da rinnovabili ed efficienza sono le quattro direttrici del piano industriale di Versalis per il prossimo quadriennio. La strategia della società chimica di Eni punta all’innovazione attraverso lo sviluppo di tecnologie proprietarie e ad accordi con partner.
La specializzazione del portafoglio di Versalis è trainata, in particolare, dallo sviluppo di mercati e prodotti per la transizione energetica e mobilità sostenibile. Nell’ambito dell’economia circolare, Versalis conferma gli impegni per il riciclo meccanico e chimico dei rifiuti in plastica, e nella chimica da rinnovabili il continuo sviluppo di nuovi mercati e applicazioni.
Versalis, con 400 fra tecnologi e ricercatori, solo nel 2021 ha speso oltre 50 milioni di euro in ricerca e sviluppo. Nell’ultimo quadriennio sono stati spesi oltre 1,1 miliardi di euro. Negli stabilimenti di Brindisi e Priolo-Ragusal’obiettivo è di integrare gli impianti di cracking con la tecnologia per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica. A Mantova è previsto un impianto demo per il riciclo, oltre a investimenti per il settore degli elettrodomestici e per polimeri da materia prima riciclata. A Ferrara è previsto lo sviluppo di nuovi gradi di polietilene e di gomme. A Ravenna si punta ai materiali per il settore pneumatici e riciclati e al progetto di decarbonizzazione del distretto di Ravenna e Ferrara con partner industriali del territorio. A Porto Marghera è in corso il piano di riconversione del sito, con la realizzazione del primo impianto in Italia di alcool isopropilico, con annesso un impianto per la produzione di idrogeno. Sono stati avviati i lavori per il nuovo polo per il riciclo meccanico avanzato delle plastiche. A Crescentino (Vercelli) ci si concentrerà su bioetanolo per biocarburanti, biometano, bio plastica e bio chemicals. A Porto Torres si punta a biocidi e bioerbicidi per l’agricoltura, la cosmesi e l’alimentazione animale.
Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenuto alla Camera in risposta ad un’interrogazione, Porto Marghera in Veneto «svolge un ruolo nevralgico per l’intera petrolochimica italiana ed è attualmente oggetto di un rilevante piano di investimenti» da parte dell’Eni per un totale di 500 milioni di euro. L’obiettivo è accelerare la transizione energetica, «puntando su riciclo e prospettive sostenibili, tra le quali potrà rientrare la produzione di biocarbrante che rappresenta un obiettivo strategico per il settore e per il Paese».
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