Italia paese di auto vecchie: una su 5 in circolazione ha più di vent’anni

In totale sono poco più di 8 milioni di auto su circa 40 milioni in circolazione. Veicoli con emissioni inquinanti elevate e con scarsa sicurezza. 

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Italia paese di auto vecchie

Italia paese di auto vecchie: sulle strade il 20,3% delle autovetture in circolazione ha un’anzianità maggiore di vent’anni: si tratta di poco più di 8 milioni di auto sui circa 40 che circolano nel Paese. Le auto in circolazione con anzianità fino a 20 anni, invece, sono circa 31 milioni e mezzo, pari al 79,7% del parco circolante.

La fascia di anzianità più rappresentata all’interno del parco di autovetture che circolano in Italia, come si evince dai dati elaborati dall’Osservatorio Autopromotec su statistiche Aci, è quella tra i 5 e i 15 anni, con una percentuale pari al 40,2% sul totale.

Solo il 22,9% delle auto in circolazione, quelle più moderne e con minore impatto ambientale, è stata immatricolata al massimo cinque anni fa. Il 16,6% delle autovetture italiane ha tra i 15 e i 20 anni, l’11,7% ha tra i 20 e i 30 anni, mentre l’8,6% ha oltre 30 anni.

Questi dati evidenziano un’Italia paese di auto vecchie molto inquinanti e prive dei dispositivi di sicurezza attivi e passivi più recenti e il dato evidenzia il sostanziale fallimento delle campagne di rinnovamento del parco circolante, perché la demagogia ambientalista della scorsa legislatura ha puntato quasi esclusivamente sulla spintaall’elettrificazione del mercato poco gradita dai consumatori.

Peccato solo che, oltre a non ridurre l’inquinamento, l’auto elettrica sia decisamente più costosa per la media dei consumatori, anche al netto dei ricchi incentivi statali e regionali, oltre che di impiego estremamente più complesso, vuoi per la mancanza di reti di ricarica delle batterie, vuoi per il costo abnorme dell’energia specie nei punti di ricarica ad alta potenza.

Al prossimo governo meno invasato ideologicamente il compito di varare una politica di sostegnoal rinnovo e svecchiamento del parco auto, dove gli incentivi, senza distinzione tecnologica, alla sostituzione riguardino tutti i veicoli nuovi a standard Euro 6 e avvii in Europa una trattativa per rimandare ad almeno al 2050 la prevista uscita dal motore a combustione interna per i nuovi veicoliprevista dal piano “Fit for 55” al 2035. Sempre che non voglia trasformarsi nell’ennesimo volano di supporto all’economia cinese, distruggendo quella europea e italiana.

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