Corridoio del Brennero: depositato il ricorso degli autotrasportatori alla Corte di giustizia europea

ANITA, FAI e FEDIT chiamano in causa la Commissione europea sulle limitazioni unilaterali al transito stradale di mezzi pesanti imposte dal Tirolo. 

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Divieti di circolazione per i Tir Corridoio del Brennero

È stato ufficialmente depositato il ricorso presso la Corte di giustizia europea contro la Commissione Europea sulle limitazioni unilaterali al transito stradale di mezzi pesanti imposte dal Tirolo sul corridoio del Brennero ufficialmente per motivazioni di tipo ambientale, presentato dalle associazioni dell’autotrasporto merci italiane ANITA, FAI e FEDIT, congiuntamente a Confindustriae ad alcune sue componenti associative particolarmente colpite dalle limitazioni.

Ormai da troppo tempo, il Land Tirolo applica unilateralmente divieti che generano significativi extra costi per le imprese italiane, minando la competitività delle produzioni nazionali e dell’economia nazionale. Il 70% dell’export italiano passa attraverso le Alpi e la maggior parte di esso transita per il corridoio del Brennero, posto lungo il Corridoio UE Scan-Med che è uno degli assi portanti della rete transeuropea di trasporto.

«Le azioni inadeguate della Commissione UE nei confronti del Tirolo austriaco, per contrastare in maniera efficace la politica pseudo ambientalista perseguita ai danni del nostro Paese, ci ha costretti a richiedere l’intervento della Corte di giustizia – ha dichiarato Paolo Uggé, presidentedella FAI Confcommercio . Auspichiamo che la Corte accerti definitivamente le responsabilità di chi, nel corso di questi anni, ha assistito impassibile allo scempio perpetrato ai danni delle imprese italiane, evitando di aprire una procedura d’infrazione verso l’Austria per violazione delle norme del Trattato UE sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle merci».

Finora non è mai stata dimostrata dal Tirolo l’idoneità delle restrizioni al transito stradale per il conseguimento degli obiettivi di tutela ambientale e l’esistenza di un giusto bilanciamento tra le esigenze di tutela del diritto alla salute e di tutela della libera circolazione delle merci e della concorrenza nell’UE.

Secondo ANITA, FAI e FEDIT, le problematiche delle emissioni nocive dei mezzi pesanti in transitosul corridoio del Brennero sono state da tempo superate grazie agli investimenti degli autotrasportatori nel ricambio del parco automezzi con motori di ultima generazione. Le stazioni di rilevamento lungo l’autostrada nel Tirolo, infatti, non registrano più superamenti della soglia di emissioni imposta dalle normative europee.

Le imprese di autotrasporto sono favorevoli al maggiore utilizzo del trasporto combinato ferrovia-strada, ma oggi non ci sono tracce ferroviarie disponibili e i terminali per il trasbordo sono già saturati e quindi, finché non entrerà in funzione la Galleria di base del Brennero BBT, non ci saranno alternative al trasporto stradale.

Per l’importanza strategica del Corridoio Scan-Med, è necessario assicurare il pieno utilizzo di entrambe le modalità, ferroviaria e stradale, e garantire il principio di libera circolazione delle merci nonché quello di equa concorrenza, sia per il traffico in transito sia per il traffico di destinazione ed arrivo nel Tirolo. Quest’ultimo è l’unico attualmente esentato dalle restrizioni in evidente violazione della normativa europea sulla concorrenza.

Con il ricorso si vuole proprio accertare se le misure restrittive imposte unilateralmente dal Land Tirolo sul corridoio del Brennero siano compatibili o meno con il diritto dell’UE.

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