Il commercio elettronico in Italia filiera vale 71 miliardi

Secono lo studio Netcomm-Ambrosetti sta diventando la prima leva di crescita dell’economia.

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commercio elettronico indagine Nomisma/Crif commercio elettronico

Andamento a gonfie vele per il commercio elettronico e la filiera ad esso associata, che si confermano un comparto fondamentale per la crescita del sistema Italia. Secondo le stime dello studio condotto da Netcomm in collaborazione con The European House – Ambrosetti, nel 2021 la crescita delle attività di questa filiera è stata pari al 4,4% rispetto al 2020, attestandosi a quasi 71 miliardi di euro di fatturato complessivo a livello nazionale (era quasi 68 miliardi di euro nel 2020, con un incremento del 20%) rispetto all’anno pre-pandemia).

Nello studio “Il ruolo e il contributo dell’e-commerce e del digital retail alla crescita dell’Italia” viene precisato che la rete del valore del commercio elettronico e dei negozi digitali si posiziona al primo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato complessivo del settore privato, arrivando ora a pesare per il 40,6% della crescita di fatturato del totale delle attivitàeconomiche italiane del settore privato nel quinquennio 2016-2020.

Il moltiplicatore economico della filiera del commercio elettronico e dei negozi digitali è pari a 2,48: per ogni 100 euro investiti nella filiera estesa del commercio elettronico e dei negozi digitali in Italia se ne generano ulteriori 148 nel resto dell’economia. E per ogni 100 unità di lavoro generatein modo diretto dalle attività del commercio elettronico e dei negozi digitali, si attivano ulteriori 141 unità di lavoro.

A livello geografico, le imprese che lavorano in questa filiera sono equamente distribuite sulterritorio italiano, ma più della metà dei ricavi proviene dal NordOvest (51,1%, con un importante contributo offerto dalla Lombardia). Tra i sottosettori, emerge il ruolo di traino esercitato dalla logistica, che ha conosciuto una fase di ripresa durante la pandemia (+13,7% medio annuo in termini di fatturato).

La rete del valore del commercio elettronico e dei negozi digitali si articola in due macro-aggregati: le vendite online e i servizi a supporto delle attività del commercio elettronico, tra cui logistica, imballi e sistemi di pagamento. Il segmento delle vendite online in Italia nel 2020 ha registrato un fatturato di quasi 41 miliardi di euro, di cui il 57% si concentra nel NordOvest.

Il segmento dei servizi a supporto del commercio elettronico e dei negozi digitali nel 2020 ha registrato ricavi di 27 miliardi di euro, 43% del quale concentrato nel NordOvest. Dall’indagine condotta presso le imprese è emerso che per 1 operatore su 5 l’ingresso nel canale online ha permesso di ridurre i costi di gestione dell’ordine, mentre solo per una minima parte ha implicatoun ridimensionamento della rete fisica dei negozi, a conferma della convivenza e del mutuosupporto tra segmento online e offline.

Passando agli investimenti futuri, per le imprese coinvolte nell’indagine gli ambiti principali su cui si dovrà investire sono quelli connessi al mondo della vendita on line. Al primo posto l’investimento nel marketing digitale e a seguire gli investimenti per il miglioramento dell’esperienza d’uso (in particolare il sito di commercio elettronico) e l’incremento della presenza su marketplace per il B2B.

«Alla luce dei risultati di questo studio non possiamo che decretare una volta per tutte la fine della concezione del commercio elettronico come una semplice tendenza. Stiamo parlando di una filiera concreta e tangibile che fa crescere la nostra economia» commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il Consorzio del commercio digitale in Italia, che chiede ai rappresentanti politici e istituzionali di «sostenere lo sviluppo di questa filiera attraverso precisi interventi e investimenti per colmare il gap di competenze digitali che scontiamo a livello europeo e rafforzare l’export digitale».

Per Lorenzo Tavazzi, partner e responsabile dell’Area scenari e intelligence di The EuropeanHouseAmbrosetti, «il commercio elettronico è riconosciuto come un canale prioritario per la crescita del business, con investimenti crescenti che verranno indirizzati sul digital marketing e sull’export digitale. Oltre ad essere una grande opportunità per l’internazionalizzazione delle produzioni del “Made in Italy”, il settore rappresenta un’opportunità anche per la creazione di valoreper l’Italia».

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