Conti correnti: indagine Bankitalia su aumento costi di gestione

La crescita dell’inflazione spinge al rialzo i costi, ma le banche si dimenticano di remunerare i depositi. Soddisfazione delle associazioni consumeristiche.

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economa in frenata margini sempre più compressi conti correnti

Bankitalia richiama le banche a «valutare con estrema attenzione» le comunicazioni ai propri clienti di aumento dei costi dei conti correnti a causa «dell’alta inflazione», ricordando come ai clienti spetti «il diritto di recedere dal contratto senza spese entro la data di entrata in vigore delle nuove condizioni».

Bankitalia ha inoltre ricordato agli istituti di credito che l’aumento dei tassi di interesse Bce può aumentare la loro redditività ed è «in grado di compensare l’aumento dei costi indottodall’inflazione» oltre che permettere di alzare il rendimento dei conti deposito, che sono stati azzerati negli anni scorsi.

Nella sua comunicazione, la vigilanza della Banca d’Italia ricorda di agire «nell’esercizio delle sue funzioni di tutela della clientela bancaria e di vigilanza sulla correttezza dei comportamenti degliintermediari».

Bankitalia ricorda come l’aumento dei tassi «fa seguito a un lungo periodo di tassi di interessestraordinariamente bassi o negativi che avevano già spinto alcune banche ad azzerare la remunerazione dei depositi in conto corrente e ad aumentarne gli obneri a carico dei clienti. Con l’aumento dei tassi di interesse oggi in corso, tali intermediari sono stati sollecitati a rivedere le condizioni in senso favorevole ai clienti. Alcune banche stanno procedendo in tale direzione».

«Questa iniziativa di sensibilizzazione – sottolinea la Vigilanza – fa seguito ad altre comunicazioni con le quali, nel tempo, la Banca d’Italia ha precisato alcuni fondamentali criteri che le banche devonorispettare nel proporre ai clienti modifiche unilaterali dei contratti. L’obiettivo principale di queste comunicazioni è assicurare che le variazioni contrattuali siano sempre motivate dalla necessità di ripristinare l’equilibrio effettivo degli impegni originariamente assunti dall’intermediario e dal cliente».

Infine, «resta fermo che, in un’economia di mercato, la fissazione delle condizioni economiche dibeni e servizi offerti rappresenta un elemento centrale delle libere scelte imprenditoriali. In ogni caso, in presenza di modifiche unilaterali, la clientela ha sempre il diritto di recedere dal contratto senza spese entro la data di entrata in vigore delle nuove condizioni, valutando anche offerte più convenienti di altre banche».

Il richiamo diffuso alle banche commerciali da parte della banca centrale è salutato con soddisfazione dalle associazioni consumeristiche, che contestano la politica del doppio binario fin qui attuata dalle banche, che a fronte di utili 2022 decisamente alti, pari a ben 14,2 miliardi che alimenteranno dividendi per 12,5 miliardi, hanno da un lato aumentato i costi di gestione dei conti correnti e delle singole operazioni, sia allo sportello che nei canali digitali, e dall’altro hanno tenuto a quotazero la remunerazione dei conti, anche in presenza di giacenze elevate.

Ai consumatori singoli va l’appello a controllare le condizioni del proprio conto corrente e a nonesitare a confrontare le condizioni offerte dalla concorrenza, in modo da fruire di costi inferiori se la propria banca non dovesse riconoscere condizioni migliori al proprio cliente.

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