Elezioni Trentino, il centro sinistra partorisce un’anatra zoppa: Francesco Valduga

Il sindaco di Rovereto emblema dell’inconsistenza delle sinistre, con un Pd incapace di proporre un proprio candidato. Sul prescelto delle liste civiche pesa una condanna della Corte dei conti per danno erariale e la segnalazione di dolo alla Procura della Repubblica.

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Alla fine, il centro sinistra trentino sotto le insegne dell’Alleanza democratica ed autonomista ha deciso di scegliere come proprio alfiere alle elezioni del Trentino del 22 ottobre prossimo un’anatra zoppa, quel Francesco Valdugasindaco di Rovereto espressione delle liste civiche di Campobase, su cui pesa come un macigno politico la condanna in primo grado della Corte dei conti per danno erariale – assieme a tutta la giunta del Valduga Uno – per avere nominato a “city manager” un funzionario privo di titoli, per di più con un procedimento che è risultato forzato proprio dallo stesso Valduga, il quale è stato segnalato dalla Corte dei conti alla Procura della Repubblica per gli estremi del reato di dolo in atto pubblico.

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Valduga, medico oncologo ospedaliero in aspettativa, figlio d’arte di Guglielmo, già sindaco di Rovereto e poi assessore in Provincia tra le fila della sinistra Dc quando questa ancora esisteva, guiderà una sorta di armata brancaleone spaziante dal Pd schleniano ad un pezzo dell’anima autonomista di Casa Autonomia al centrino di Azione e Italia Viva, passando per gli estremi di Sinistra Italiana e di Europa Verde nel tentativo di riconquistare la guida dell’Autonomia speciale dopo l’esperienza fallimentare della prima maggioranza di centro destra a guidaleghista.

Un compito facile a metà, con Valduga che potrebbe anche vincere le elezioni in Trentino se il centro destra trentino dovesse proseguirenella faida interna che lo vede diviso proprio sulla ricandidatura del presidente uscente, con la Lega arroccata a difesa del proprio esponente Maurizio Fugatti (il più debole dei tre presidenti di regione leghisti che nel 2023 affrontano le urne: assieme a lui il lombardo Attilio Fontana e il friulano Massimiliano Fedriga, con quest’ultimo al voto proprio domenica 2 e lunedì 3 aprile), mentre Fratelli d’Italia punta a cambiare cavallo per essere sicura di vincere, intanto occupando la casella con un proprio candidato di bandiera, l’immobiliarista e presidente dell’Istituto edilizia abitativa locale, Francesca Gerosa, sulla cui figura pesa una gestione non eccellente delle case popolari, con ben oltre 1.000 alloggi non assegnati perché bisognosi di riqualificazione nonostante una fortissima richiesta di edilizia pubblica da parte della popolazione residente e da immigrati.

Valduga si presenta agli elettori dell’arcipelago di sinistra non in perfetta forma: oltre alle rogne giudiziarie di cui si attende l’esito del giudizio di appello Roma sulla condanna della Corte dei conti e dell’esito del procedimento penale, ad un evidente sovrappeso fisico, il sindaco di Rovereto, che dovrà dimettersi dalla carica di primo cittadinodella seconda città del Trentino un paio di mesi prima delle elezioni provinciali, può vantare una gestione della città non propriamente impeccabile. Dalla manutenzione delle strade – ridotte ad un ricettacolo di buche che mettono a repentaglio la sicurezza di pedoni e ciclisti – alla gestione dell’economia cittadina – con il continuo stillicidio di chiusure di negozi e attività artigianali che finiscono con l’impoverire il tessuto sociale ed economico della città – ad una serie di mancate scelte amministrative e politiche che hanno finito con il gettare il sindaco lagarino in cattiva lucetra i suoi concittadini, che sicuramente festeggiano per una cosa sicura: le sue dimissioni e il ritorno alle elezioni comunali nella primavera del 2024 nella speranza di avere un’amministrazione comunale decisamente migliore rispetto alle due valdughiane.

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