Alle elezioni comunali l’alluvione del centro destra travolge Pd e M5s

Nei capoluoghi vince il centrodestra: 9 a 3. Fallisce la remontada di Schlein e di Conte.

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elezioni comunali

La tornata primaverile di elezioni comunali, quella iniziata col primo turno del 14 e 15 maggio scorsi e terminata parzialmente con i ballottaggi del 28 e 29 maggio che hanno visto anche il primo turno in Sicilia e Sardegna, si è conclusa con una schiacciante vittoria del centrodestra sul centrosinistra, alluvionando le attese di rivalsa del Pd e del M5s.

Su tredici comuni capoluoghi di provincia chiamati alle urne, Ancona, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Terni, Treviso vanno al centro destra, mentre Brescia Teramo e Vicenza sono il magro bottino di Schlein e compagni.

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Bilancio finale delle elezioni comunali: 9 a 3 per il centrodestra, con Terni finita al “civico” Stefano Bandecchi, ma sostenuto da liste molto vicine al centrodestra. Tre i comuni passati dal centrosinistra al centrodestra: Ancona, Brindisi e Latina. Un solo comune passato dal centrodestra al centrosinistra per un pugno di voti: Vicenza.

Al primo turno, con superamento della soglia del 50% dei consensi, erano stati conquistati dal centrodestra Latina, Imperia, Sondrio, Treviso, mentre Brescia e Teramo erano andati al centrosinistra. Ai ballottaggi sono finite sette città, cinque delle quali state vinte dai candidati di Fdi, Lega e Fi.

I partiti di governo hanno conquistato nuovamente le tre ex roccaforti rosse della Toscana: Pisa, Massa e Siena. A Pisa Michele Conti ha ottenuto la riconferma con circa il 52% dei voti dopo avere sfiorato la vittoria al primo turno per soli 15 voti mancanti. A Siena, nella sfida tra donne, ha vinto Nicoletta Fabio col 52,15% e a Massa ha fatto il bis Francesco Persiani col 54,36%. Il centrodestra ha strappato al centrosinistra Ancona, unico capoluogo di regione al voto, dove ha vinto Daniele Silvetti col 51,73%. Vittoria del candidato di Fdi-Lega-Fi anche a Brindisi, dove Giuseppe Marchionna l’ha spuntata col 53,99% sul candidato di Pd-M5s Roberto Fusco.

Solo a Vicenza si è affermato il centrosinistra con Giacomo Possamai, che ha vinto per un pugno di voti in piùcon il 50,54%, conquistando una città storicamente governata dalla destra. Vittoria che le malelingue dicono che sia stata favorita dal rifiuto del trentatreenne neo sindaco Possamai a ricevere il sostegno della leaderdell’Armocromia a chiusura della campagna elettorale. A Terni ha invece prevalso Stefano Bandecchi: il patron della Ternana e di Cusano Campus, candidato civico sostenuto da liste di estrema destra, ha battuto anche il candidato di Lega, Fdi e Fi.

Per quanto riguarda il primo turno delle elezioni comunali a Imperia era stato confermato il sindaco uscente, l’ex ministro del governo Berlusconi, l’inossidabile Claudio Scajola. La candidata del centrodestra Matilde Celentano, aveva fatto man bassa di voti a Latina, battendo l’ex sindaco di centrosinistra Damiano Coletta. Confermato al comune di SondrioMarco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra. Anche al comune di Treviso non era cambiato il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra. A Brescia si è invece affermata Laura Castelletti, ex vicesindaco del centrosinistra, mentre a Teramo la coalizione Pd-M5s aveva portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto.

Il bilancio per Elly Schlerin e Giuseppi Conte è decisamente negativo, con la prima che manca clamorosamente il rilancio del Pd, mentre il secondo rimane senza stelle.

Tra quindici giorni l’esito dei ballottaggi in Sicilia e Sardegna, poi la politica andrà in ferie fino al 22 ottobre prossimo, quando si disputeranno le regionali del Trentino Alto Adige, ultimi appuntamento importante dell’anno, prima delle elezioni europee del giugno 2024. Se in Alto Adige gli equilibri difficilmente cambieranno con la primazia della Svp e la riconferma per il terzo mandato dell’uscente presidente Arno Kompatscher e dove, forse, a cambiare sarà la coalizione di maggioranza dove la Lega potrebbe lasciare il postoad un ritorno del Pd – cosa assai gradita per Kompatscher -, in Trentino le cose sono ancora in alto, altissimo mare, con in lizza tre candidati estremamente deboli, due del centro destra e uno del centro sinistra, più altri candidati minori privi di reali ambizioni di vittoria. Se il centro destra non ricomporrà l’alleanza, c’è il serio rischio che una probabile vittoria si trasformi in una sconfitta certa.

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