Mobilitazione del mondo agricolo contro le politiche europee anche in Italia

Anche Popolo Produttivo condivide le proteste già in atto in molti paesi europei per chiedere la revisione del “Green Deal” che penalizza il futuro del settore.

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Mobilitazione del mondo agricolo

Ormai sono molti anni che gli agricoltori, pescatori, ambulanti, commercianti, artigiani, balneari e quindi tutto il Popolo Produttivo sono in mobilitazione in Italia ed ora è il momento della responsabilità e della chiarezza con un’operazione di mobilitazione generalizzata che abbraccia tutt’Europa, come testimoniano le proteste in corso in molte città con protagonisti gli operatori del mondo agricolo e della trasformazione.

Secondo Angelo Distefano, presidente di “Le Partite IVA Italia” e portavoce del ComitatoPopolo Produttivo”, «gli agricoltori e il Popolo Produttivo con le loro mobilitazioni e vertenze che si sono sviluppate spesso nel silenzio dei media in questi anni hanno indicato con chiarezza cosa questo paese deve fare per restituire dignità e valore al nostro “Prodotto in Italia (Made in Italy)”. Serve un progetto nuovo per i ceti produttivi piccoli e medi, per i lavoratori, per i cittadini e le comunità».

Secondo Distefano «la politica e le istituzioni devono riconoscere la crisi in atto senza nasconderla o derubricarla. Devono dare risposte alle tante richieste che in questi anni sono state avanzate da quanti si stanno impegnando a favorire gli interessi dei territori contro la deriva di un “Prodotto in Italia (Made in Italy)” in mano alle multinazionali e alla speculazione finanziaria che penalizzano chi in Italia lavora».

Distefano cita il caso del settore agricolo oggi pomposamente appellato come “sovranità alimentare”: «la sovranità alimentare così come quella popolare devono essere la base per restituire un futuro al lavoro ed ai territori. Non solo: il “Prodotto in Italia (Made in Italy)” non va solo vantato, ma soprattutto difeso con energia dalla continua invasione delle imitazioni, che costano al sistema produttivo italiano 100 miliardi all’anno di mancata produzione».

Di qui il richiamo al governo Meloni a «direNo” alla concorrenza sleale spesso attuata dalle multinazionali estere che invadono le nostre terre, le nostre coste e le nostre tradizioni – continua il portavoce del ComitatoPopolo Produttivo” -. E’ arrivato il momento che le forze sociali e i movimenti che condividono questi obiettivi si uniscano per pretendere dalla politica, sia italiana che europea, che si guardi in faccia la crisi e agisca per ridare effettiva sovranità al popolo italiano ed europeo».

Per richiamare la politica nazionale a difendere la produzione nazionale, gli imprenditori di “Popolo Produttivo” stanno organizzando la mobilitazione del mondo agricolo sul territorio nazionale: «intendiamo promuovere e appoggiare proteste degli imprenditori coalizzando le varie sigle che partecipano al Comitato, come Altragricoltura, Agri.Rivo e altre tante sigle e movimenti spontanei che fanno riferimento al settore primario, aperti al contributo di tutti coloro che in questi ultimi anni hanno difeso i ceti produttivi nazionali» afferma Distefano annunciando che «venerdì 26 gennaio ci saranno mobilitazioni del Popolo Produttivo a Trento, per poi proseguire sabato a Venezia e lunedì 29 gennaio a Ravenna che coinvolgerà tutte le province della Pianura Padana con la partecipazione di centinaia di mezzi agricoli, per poi seguire in altre regioni».

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