Navigazione interna: sulle “strade blu” in 3 anni il Veneto ha investito 78 ml

Il dato comunicato nel corso della III Giornata nazionale della navigazione interna».

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Navigazione interna Sistema idroviario

Per il rilancio delle vie d’acqua interne, canali o fiumi navigabili, pare essere a portata di mano, anche perché il maggiore sfruttamento della navigazione interna consente di abbattere i costi della logistica e le emissioni inquinanti.

Mantova ha ospitato la III edizione della “Giornata della navigazione interna”, cui ha partecipato anche l’assessore alle infrastrutture della regione Veneto, Elisa De Berti che ha fornito alcuni dati interessanti. «In tre anni abbiamo investito 78 milioni di euro per il rilancio di strade e autostrade blu in Veneto, una regione che conta più di 500 chilometri di rete navigabile, 223 dei quali appartenenti al sistema TEN-T. E se un tempo le idrovie interne erano soprattutto dedicate al trasporto delle merci, oggi la vocazione è sempre più turistica».

Il Veneto continuerà, ha detto De Berti, «come indicato nel Piano regionale dei trasporti, a potenziare la rete delle infrastrutture, implementando e migliorando la connessione intermodale per una mobilità sempre più dolce e sostenibile».

«I dati raccolti da Infrastrutture Venete, che si occupa della manutenzione e gestione delle linee navigabili per conto della Regione, rilevano un aumento dei transiti sulla rete idroviaria: per quanto riguarda le imbarcazioni da diporto si è passati da 46.744 mezzi transitati nel 2021 a 49.208 nel 2023, mentre per le navi da trasporto da 2.493 unità, con 70.168 passeggeri trasportati, nel 2021a 4.696 unità nel 2023 con 170.357 passeggeri. Un trend assolutamente positivo – dice De Berti – che conferma la volontà di continuare ad investire nello sviluppo della navigazione interna dal punto di vista della fruizione turistica, in una Regione come il Veneto che si pone al vertice in Italia per la presenza di turisti».

 

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