Ai comuni alle prese con problemi di bilancio, la via dell’autovelox è probabilmente la più facile per aumentare le entrate a danno delle migliaia di veicoli che passano su una strada di scorrimento che attraversa la loro realtà. Ben 26 amministrazioni hanno avanzato la richiesta di installarne uno in provincia di Treviso, salvo incassare un diniego dalla prefettura perché le tratte di strada individuate sono a basso tasso di incidentalità.
Il tavolo tecnico istituito presso la prefettura dopo l’entrata in vigore dei nuovi decreti sulla sicurezza stradale ha esaminato tutte le domande rigettandole perché le strade proposte per l’installazione dell’autovelox non hanno le caratteristiche necessarie per la sua adozione, oltre ad una casistica di incidenti troppo bassa per giustificarne l’utilizzo.
Così la prefettura ha bocciato le richieste fatte dai comuni (tra cui preganziol, Asolo, Carbonero, Motta di Livenza). Il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti è stato chiaro: «abbiamo esaminato tutte le richieste pervenute riscontrando che rispetto ai requisiti che richiede la norma vigente non ci sono le possibilità di autorizzare rilevatori automatici della velocita su quei tratti di strada».
La decisione del prefetto trevigiano va nella giusta direzione di utilizzare gli autovelox per fare effettiva sicurezza stradale, piuttosto che risolvere facilmente i problemi di cassa delle amministrazioni locali. Sarebbe sperabile che anche in altre parti d’Italia le prefetture agissero nella medesima direzione, magari pure riesaminando l’opportunità (e anche la legalità) degli apparecchi già installati, anche perché l’Italia è una realtà dove ne sono attivi 11.170, quasi il 10% del totale mondiale (e in confronto ad una realtà come gli Stati Uniti, decisamente più grande e automobilisticamente popolata, dove sono “appena” 8.000 circa).
Intanto, gli automobilisti sono stufi di accettare supinamente verbali per la violazione dell’eccesso di velocità (e lo sarà ancora di più dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada che ha rincarato notevolmente l’importo delle sanzioni per violazione dei limiti di velocità oltre i 10 km/h, che va da 173 a 695 euro, mentre per chi supera il limite di 40 km/h va da 544 a 2.174 euro. E “scivolare” di 10-15 km/h è estremamente facile.
A dar man forte agli automobilisti vessati da autovelox ci sono anche le associazioni dei consumatori e qualche giudice di pace che riconosce la fondatezza dei ricorsi, annullando a raffica l’eccesso di contravvenzioni, come a Ventimiglia dove recentemente sono state annullate 300 sanzioni, con la possibilità che l’installazione di alcuni rilevatori possa finire in Procura della Repubblica.
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