Il consiglio d’amministrazione di Iveco Group sta valutando di separare, nel corso del 2025, la divisione Difesa, che comprende Idv e Astra, attraverso uno spin-off. «Una separazione semplificherebbe la struttura del gruppo, accrescerebbe la focalizzazione del management e creerebbe flessibilità strategica per entrambi i business», spiega l’amministratore delegato Olof Persson.
Il consiglio di amministrazione fornirà un aggiornamento sugli esiti della valutazione nei prossimi mesi. Alla notizia delle possibili manovre in corso, il titolo in Borsa ha registrato consistenti rialzi chiudendo a +21,54%, a 14,11 euro.
Se la Borsa festeggia attorno al tavolo di un riassetto di Iveco, i sindacati sono preoccupati e chiedono l’apertura di un tavolo al Mimit. «Se confermata, l’operazione – spiegano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Quadri – potrebbe comportare in termini prospettici un grave indebolimento di Iveco, per queste ragioni anche in considerazione della strategicità del settore e dei possibili riflessi futuri».
La notizia di un possibile riassetto arriva nel giorno in cui il consiglio di amministrazione ha approvato i conti del 2024, chiusi con «una solida performance». I ricavi consolidati sono pari a 15,28 miliardi di euro rispetto a 15,9 miliardi di euro nel 2023, l’utile netto adjusted a 569 milioni di euro (in aumento di 181 milioni). All’assemblea degli azionisti, che si riunirà il 16 aprile, sarà proposto un dividendo annuale di 0,33 euro per azione ordinaria e l’autorizzazione al riacquisto di azioni ordinarie fino a 10 milioni per un importo totale fino a 130 milioni di euro.
Tornando al possibile riassetto, la divisione Iveco Defence, ha sede principale a Bolzano e secondarie a Piacenza presso Astra e a Vittorio Veneto, e produce veicoli per la difesa e di protezione civile. Nel 2024 ha realizzato ricavi pari a 1,13 miliardi in crescita del 15,1% rispetto al 2023. Fa parte con Leonardo del consorzio Oto Melara che opera nel campo della difesa e a dicembre ha firmato un contratto con il ministero della Difesa per la fornitura di 1.453 autocarri tattico-logistici all’Esercito, una commessa del valore di 755 milioni di euro.
Nei mesi scorsi si è parlato di un interesse per Iveco Defence di Leonardo, operazione in grado di rafforzare il ruolo del gruppo italiano nel settore europeo della difesa. Invariate le prospettive finanziarie per il 2025 con ricavi stabili.
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