Protesta degli spedizionieri altoatesini di lvh.apa Confartigianato Imprese.
La situazione viabilistica sui circa 1.800 metri del ponte Lueg in territorio tirolese a pochi chilometri del confine del Brennero si sta rivelando un formidabile collo di bottiglia per gli autotrasportatori che operano sulla tratta del corridoio del Brennero, sia a lunga distanza che in ambito euroregionale.
Il malcontento è generalizzato tra automobilisti e pure tra gli autisti professionali, che ormai non riescono più a quantificare in modo attendibile i tempi di percorrenza, con pesanti conseguenze per le aziende di autotrasporto che per gli autisti, chiamati a rispettare i tempi di guida e di riposo pena conseguenze pesanti sulla patente.
Da inizio 2025, il ponte Lueg è accessibile solo per lunghi tratti su una corsia per senso di marcia, causando ritardi, ingorghi e costi economici aggiuntivi. «Se i nostri camion restano bloccati nel traffico, i costi aumentano per tutti, dai produttori ai consumatori finali», avverte Alexander Öhler, presidente dei trasportatori di merci presso lvh Confartigianato Imprese.
Soprattutto nei giorni di lunedì, venerdì e mercoledì si verificano regolarmente perdite di tempo significative trascorse fermi o in marcia lenta.
«Al momento riusciamo a malapena a sopravvivere, ma l’estate deve ancora arrivare» con il suo carico aggiuntivo di traffico turistico, afferma preoccupato Öhler, che per ridurre i rallentamenti propone una misura concreta: un prolungamento dei tempi di percorrenza consentiti per i camion. In particolare, il presidente dei trasportatori chiede che il trasporto merci possa iniziare a viaggiare già alle 3 del mattino (invece che alle 5 come ora) e possa proseguire fino a mezzanotte (invece che alle 22). «Ciò ci aiuterebbe enormemente a distribuire meglio i trasporti, ad evitare ingorghi e, in ultima analisi, ad alleggerire il traffico rimanente», spiega Öhler.
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