Pista da bob di Cortina: allarme al comune per gli enormi costi di gestione dell’impianto

La stima di KPMG Advisory parla di costi di gestione di 1.165.000 di euro all’anno a fronte di incassi di 526.000 euro. Il dato confermerebbe le previsioni più allarmistiche.

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pista da bob di cortina

I dati riportati nel Piano economico finanziario commissionato alla KPMG Advisory dalla regione Veneto per stimare i costi e i ricavi futuri della gestione della pista da bob di Cortina sono da allarme rosso per il comune dolomitico – chiamato a sopportare i costi periodici di gestione – e della stessa regione – che probabilmente dovrà coprire almeno parte della spesa per evitare il dissesto del comune Bellunese.

Secondo i dati della società di valutazione, i ricavi stimati ammonterebbero a circa 526.000 euro l’anno a fronte di una spesa stimata in circa 1.165.000 euro, con un conseguente deficit ricorrente di gestione pari a 638.000 euro all’anno. Cifre da fare tremare i polsi, sia a Cortina che a Venezia, con quest’ultima già chiamata a dovere coprire il deficit legato alla Superstrada Pedemontana Veneta per un ammontare di una cinquantina di milioni all’anno.

Se lo scenario fosse confermato, la scelta tutta politica di avere voluto realizzare un impianto sportivo destinato ad essere utilizzato poco e male spendendo qualcosa come 110 milioni di euro solo per accontentare l’ego del presidente uscente della regione Veneto, quel Luca Zaia e la sua maggioranza salviniana, e del presidente degli industriali bellunesi Lorraine Breton che ha strillato al presunto scippo ai danni della montagna se le gare di bob fossero state spostate a St. Moriz o Innsbruck come proposto dal Comitato Olimpico Internazionale per evitare spese inutili, sarebbe l’ennesima prova provata del fallimento politico ed economico. Un fallimento che andrebbe addebitato personalmente a chi lo ha favorito, direttamente od indirettamente.

Per Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera, il piano economico per le Olimpiadi invernali fa emergere «quello che è già noto, cioè che la inutile pista da bob di Cortina causerà un disavanzo di gestione di 638.400 euro all’anno: nei 20 anni di vita prevista della struttura questo si può tradurre in un deficit totale di 12.780.000 euro». Sempre che non accada come per l’impianto di Cesana Torinese per le Olimpiadi invernali del 2006, giunto a fine vita per mancato utilizzo ben prima dei vent’anni preventivati nei progetti di “legacy” sempre estremamente ottimistici rispetto alla concreta realtà.

«Potevano risparmiarsi i soldi della commissione, bastava leggere le analisi della Campagna di monitoraggio civico promossa da una rete di 20 associazioni tra cui Libera, WWF Italia, Italia Nostra, Legambiente, CAI, Mountain Wilderness Italia, CIPRA Italia – continua Zanella – . Come abbiamo detto più volte negli interventi in parlamento e negli atti formali inviati a diverse autorità istituzionali, la pista da bob è stata una scelta affaristica che non riguarda né la buona riuscita delle Olimpiadi il benessere dei territori. I soldi per il suo funzionamento, insomma, al netto dell’inflazione andrebbero addebitati alla Lega: visto che Matteo Salvini e Luca Zaia sono stati i maggiori sponsor del progetto, paghino loro, insieme ai famosi 49 milioni di debiti che hanno verso lo Stato».

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