Autonomia: il consiglio regionale del Trentino Alto Adige approva le modifiche allo Statuto

Il voto a larghissima maggioranza arriva dopo quello dei due consigli provinciali di Trento e Bolzano. Ora la palla passa al Parlamento.

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L'aula del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige a Trento.

Dopo il voto dei due consigli provinciali di Trento e Bolzano, il processo di aggiornamento e riforma dello Statuo speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige arriva al primo capolinea con il voto a larghissima maggioranza anche del Consiglio regionale.

Per il presidente della regione Autonoma, Arno Kompatscher, «il via libera del Consiglio regionale rappresenta un ulteriore passo significativo in un processo condiviso e responsabile, che ha già ottenuto l’assenso delle due province autonome. Con questo voto si chiude il ciclo dei pareri richiesti a livello regionale, confermando l’ampia convergenza istituzionale su una riforma mirata a rafforzare e attualizzare l’Autonomia speciale».

A seguito dei pareri espressi dalle assemblee delle Province di Bolzano e di Trento e dal Consiglio regionale, il procedimento proseguirà ora a livello statale. I tre pareri saranno trasmessi alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli che ha seguito tutto l’iter.

Calderoli ora convocherà tempestivamente la Commissione paritetica competente ai sensi della misura “Pacchetto137 per acquisirne il parere. In parallelo, sarà coinvolta anche la Commissione per gli Affari Istituzionali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che esprimerà la propria presa di posizione.

Una volta acquisiti tutti i pareri previsti, il Consiglio dei ministri approverà il disegno di legge costituzionale in via definitiva e lo trasmetterà ufficialmente alla Repubblica d’Austria, in base agli accordi internazionali vigenti per acquisirne il necessario concerto. Dopo che Vienna avrà dato la propria risposta a Palazzo Chigi, il testo sarà inviato al Parlamento italiano, corredato dalla relazione illustrativa e dalla documentazione necessaria, per l’iter di approvazione parlamentare tipico di una legge di rango costituzionale con la doppia lettura in ciascuna camera.

«Si tratta di un processo articolato – conclude Kompatscher– che dimostra l’importanza e la delicatezza del tema, ma anche la volontà condivisa di portare avanti un’evoluzione ordinata e coerente del nostro Statuto di Autonomia speciale, nel pieno rispetto delle garanzie internazionali». Tutto l’iter dovrebbe concludersi, salvo intoppi, entro la fine del 2026.

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