La crisi di giunta in Friuli Venezia Giulia rientra dopo il vertice con Meloni

Fedriga però provoca: «se FdI è interessato a medici e ospedali, l’assessore Amirante può passare dalle Infrastrutture alla Sanità e Riccardo Riccardi (FI), può fare il percorso inverso». In trentino la Lega si difende.

342
crisi di giunta fedriga
Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

In Friuli Venezia Giulia tanto tuonò che dopo un singolo acquazzone tipico di una tempesta in un bicchier d’acqua è tornato subito il sereno, facendo rientrare la crisi di giunta nel governo della regione.

«La coalizione ribadisce la sua compattezza, abbiamo risolto anche quelle incomprensioni che senza dubbio c’erano nei giorni pregressi. La coalizione insieme mi ha chiesto di assumere un ruolo aggiuntivo di garante di ambito della colazione, per garantire continuità e rilancio dell’azione stessa dell’amministrazione, per questo presenterò in Consiglio una mozione sulla quale chiederò la fiducia» ha detto il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga al termine del vertice di maggioranza che praticamente chiude la crisi di giunta aperta domenica scorsa. Non ci sarà nemmeno un rimpasto di Giunta: «viene confermata – ha sottolineato Fedriga – la fiducia a questa amministrazione regionale da parte di tutte le forze di coalizione, nell’attuale conformazione».

Un commento che però nasconde uno scenario iniziale diverso della crisi di giunta regionale, perché Fedriga dopo il vertice romano con il premier Giorgia Meloni per chiarirsi sull’attacco fatto dal ministro friulano agli Affari regionali, Luca Ciriani (FdI), sulla gestione della sanità regionale, Fedriga alla sua maggioranza aveva proposto un generale valzer delle poltrone, all’insegna del cambio delle deleghe tra i medesimi componenti di giunta, con un pizzico di provocazione all’indirizzo di Fratelli d’Italia: «se FdI è interessato a medici e ospedali, l’assessore Cristina Amirante (FdI) può passare dalle Infrastrutture alla Sanità e Riccardo Riccardi (FI) può fare il percorso inverso».

Una polpetta avvelenata che il coordinatore regionale Walter Rizzetto ha annusato dato che la sanità è un settore dove si possono contare più i problemi che i successi. Con il risultato che il vertice di maggioranza che doveva ammannire il valzer delle deleghe è andato a vuoto e per evitare di rimanere con il cerino in mano, a tarda sera Fedriga ha fatto marcia indietro, salvo chiedere alla sua maggioranza il voto di fiducia alla mozione che rinnova il mandato in Consiglio regionale.

Intanto sul terzo mandato continua il tira e molla tra Lega e Fratelli d’Italia a latere del Festival dell’Economia di Trento, dove i due presidenti delle autonomie speciali di Trento e di Bolzano, rispettivamente Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, hanno duettato con il ministro agli Affari regionali, Roberto Calderoli, con il ministro leghista che ha tentato di tenere la barra dritta su autonomismo e terzo mandato, sorvolando sul fatto che, oltre alla stessa Costituzione, esistono dei principi costituzionali di coordinamento che imporrebbero un assetto possibilmente omogeneo nell’esercizio dei poteri democratici in tutto il Paese, aspetto su cui ora è chiamata a pronunciarsi la Corte costituzionale.

Interessante notare come tutti i ministri di Fratelli d’Italia che stanno intervenendo al Festival dell’Economia di Trento facciano a gara per sostenere la posizione dell’ex vicepresidente della provincia Francesca Gerosa demansionata d’imperio da Fugatti, che in un colpo solo ha fatto strame degli accordi di maggioranza che lo hanno portato alla rielezione nel 2023. Rielezione che non sarebbe mai avvenuta se Fratelli d’Italia, che Fugatti con il suo comportamento nelle ultime settimane ha contribuito a terremotare scippandogli tre dei suoi cinque consiglieri, non gli avesse portato in dote quel 12,35% di voti che hanno consentito alla maggioranza di centro destra di battere la coalizione di centro sinistra con il 51,82%. Un dato che dimostra la debolezza politica di fatto di Fugatti che dovrebbe stare attento a fughe in avanti in solitaria, smargiassate che rischiano di costare caro non solo a Fugatti, ma a tutta la Lega Salvini.

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/ilnordest

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian

X

https://twitter.com/nestquotidiano

© Riproduzione Riservata