Ancora un “botta e risposta” tra maggioranza e opposizione sulla Superstrada Pedemontana Veneta, con le opposizioni che parlano di «lascito miliardario di debiti al successore di Zaia» e con la maggioranza che parla di «polemiche sterili su un opera in continua crescita».
«La strategia degli sconti sulla Superstrada Pedemontana Veneta si è rivelata un clamoroso fallimento. Dopo un anno di funzionamento dell’intera infrastruttura e due mesi di scontistica del 60% per i veicoli leggeri, i dati di aprile 2025 certificano il disastro economico dell’operazione: il buco di bilancio previsto per il 2025 si allarga da 51,8 a 64,4 milioni di euro, richiedendo una variazione di bilancio da 12,5 milioni – dichiara Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde -. Gli sconti di Zaia sulla Pedemontana sono come i saldi di fine stagione: promettono miracoli, ma vendono aria fritta. L’8% di aumento del traffico per coprire un buco da 51,8 milioni è come usare un cerotto per riparare una diga».
«Assistiamo ai numeri del fallimento – illustra Zanoni -. L’operazione di scontistica del 60% per i veicoli leggeri di classe A, avviata il 10 marzo 2025 per massimo due percorsi giornalieri fino a 25 km, guardando al mese di aprile ha prodotto risultati deludenti: incremento traffico veicoli leggeri: solo 8,5%; Incremento traffico complessivo: 8,77%; Maggiori incassi: appena 700.000 euro (+6,33%); Per coprire il buco servivano almeno 4,3 milioni di euro in più al mese. Le proiezioni basate sui dati di aprile 2025 – aggiunge Zanoni – disegnano uno scenario drammatico: nel 2025 il buco previsto a bilancio di 51,8 milioni salirà a 64,4 milioni (+12,5 milioni); nel 2026 da 45,7 milioni previsti si arriverà a 71 milioni (+25,4 milioni); nel 2027 da 40,3 milioni previsti si raggiungeranno 80,9 milioni (+40,6 milioni)».
«Zaia ha trasformato la Superstrada Pedemontana Veneta nel buco nero del Veneto: 6,2 miliardi in 39 anni che spariscono più velocemente della credibilità politica – incalza Zanoni – un regalo avvelenato. Assumendo i dati relativi al mese di aprile quale unità di misura per stabilire le previsioni per i prossimi mesi, quindi, con entrate da pedaggio di 11,6 milioni al mese (139 milioni annui) e uscite per canoni in media di 300 milioni l’anno, – spiega Zanoni – la perdita media annua sarà di 160 milioni di euro. Nell’arco dei 39 anni di concessione, questo genererà una perdita complessiva di 6,2 miliardi di euro».
Alle accuse di Zanoni risponde a stretto giro il vicepresidente della regione e assessore alle infrastrutture, Elisa De Berti. «Si può raccontare la realtà mistificando i fatti, ma i cittadini, dinnanzi a dati e cifre chiare, non possono essere ingannati. Con disarmante pressappochismo vengono enunciati dati che, seppur alcuni formalmente corretti, vengono rivestiti di un significato opposto alla loro natura. La Pedemontana registra aumenti di traffico certificati, reali e costanti, come più volte reso noto dalla Regione Veneto. Ma nella lettura di Zanoni e Masolo, illogica e superficiale, viene raccontato ai cittadini – senza alcun confronto con l’amministrazione – che la crescita dei transiti nella SPV sarebbe insufficiente, quasi un danno. In realtà l’aumento di traffico registrato è superiore all’8% da aprile 2025 e ha permesso maggiori introiti per oltre il 6%: cifre chiare – afferma De Berti – che rispecchiano come la Pedemontana sta registrando un aumento importante del suo utilizzo, sia per quanto riguarda i veicoli leggeri sia per il traffico pesante. Toglie più di 80.000 veicoli quotidianamente dal traffico dalle strade interne e alleggerisce le vicine arterie autostradali fin troppo congestionate, con ricadute anche su incidentalità e sicurezza. I cittadini lo sanno e la utilizzano sempre più, come gli imprenditori e il tessuto economico. La utilizza anche Zanoni, ma i consiglieri raccontano ai cittadini che la SPV sarebbe inutile: è la politica meschina di chi agita spettri per ingannare i cittadini».
“La Superstrada Pedemontana Veneta è stata realizzata in “project financing”. Non ci sono “buchi” di bilancio regionali, non c’è debito lasciato ai cittadini. Chi parla di 6,2 miliardi a carico dei Veneti, disinforma scientemente. Omette di dire che è vero che come Regione abbiamo uscite per 39 anni, ma anche che per altrettanti si incasseranno i pedaggi della SPV, con flussi in crescita. Chi scrive queste note non ha competenza amministrativa o è in mala fede. La Pedemontana è un asse strategico, un’opera che guarda al futuro, non al passato» conclude De Berti.
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