
C’è il via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri alla riforma dello Statuto del Trentino Alto Adige che ritrova la piena autonomia sforbiciata nel tempo dall’intervento della Corte costituzionale.
Soddisfazione da parte del ministro Roberto Calderoli, che ha curato i lavori di elaborazione del testo nel tavolo preposto che ora passa all’esame del Parlamento con la procedura delle leggi costituzionali, con doppia lettura in ciascuna camera a distanza di tre mesi.
«Per l’autonomia dei territori – ha commentato Calderoli – è un ulteriore passo avanti, rispettando l’impegno preso con le Province Autonome e in tempi decisamente rapidi, esattamente come promesso». Secondo Calderoli, «con questa storica riforma abbiamo previsto il ripristino degli standard di autonomia, l’aggiornamento delle competenze e la garanzia della rappresentanza dei gruppi linguistici. Un passaggio atteso tanto tempo e per cui mi ero preso l’impegno con le Province Autonome di Trento e di Bolzano».
Secondo il presidente del Trentino, Maurizio Fugatti, «l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri rappresenta un passo concreto verso un’autonomia più forte, aggiornata e aderente alle esigenze del nostro tempo è un traguardo politico e istituzionale importante. Non solo abbiamo recuperato gli standard di autonomia precedenti, ma li abbiamo anche ampliati con nuove competenze, tra cui per la prima volta nello Statuto la introduzione del principio di intesa».
Per il presidente dell’Alto Adige e della regione Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher, che ha seguito passo dopo passo l’iter di riforma «questa decisione mi riempie di grande gioia e soddisfazione. Insieme alla riorganizzazione dell’assetto finanziario dell’Autonomia nel 2014, questo è l’obiettivo politico più importante del mio mandato. La riforma crea le basi per un continuo sviluppo positivo della nostra provincia».
Il disegno di legge costituzionale elimina precedenti ostacoli alla legislazione autonoma, come il riferimento alle «disposizioni fondamentali delle riforme economico-sociali» e definizione delle competenze legislative di Alto Adige e Trentino come «esclusive». Si aggiunge una nuova competenza in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecologia, compresa la gestione della fauna selvatica, con effetti su numerosi ambiti amministrativi e la responsabilità dei presidenti delle due Province in materia di tutela della fauna selvatica (orso e lupo) che comunque rimangono soggetti alla normativa nazionale in fatto di protezione.
E’ inoltre previsto il rafforzamento delle disposizioni attuative (in futuro serviranno a coordinare la legislazione statale e quella autonoma, tenendo conto delle condizioni particolari dell’autonomia). Infine, la riforma introduce una clausola di salvaguardia del livello di autonomia per cui le future modifiche allo Statuto richiedono il parere favorevole dei due Consigli provinciali.
Soddisfatto anche il senatore Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera e presidente della Commissione paritetica dei Sei, che parla di «una grande vittoria della tenacia di Fratelli d’Italia per garantire il mantenimento dell’impegno assunto dal premier Meloni davanti alle camere il giorno dell’insediamento del governo. Finalmente una riforma che riesce a dare respiro a tutte le comunità linguistiche e alle componenti della società trentina e altoatesina garantendo il pieno rispetto di diritti e doveri su base paritaria. Non posso che esprimere la piena soddisfazione anche personale avendo seguito anche come presidente della Commissione paritetica dei Sei tutte le fasi di una complessa trattativa che si è sempre sviluppata su basi di rispetto e attenzione per le ragioni reciproche. Oggi possiamo dire che è iniziata una nuova stagione e che la determinazione che in particolare Fratelli D’Italia ha mostrato nel perseguire l’obiettivo è risultata vincente. Ora l’impegno per garantire un’approvazione del provvedimento nelle due camere in quattro letture come previsto per tutte le riforme di ordine costituzionale».
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