Consiglieri regionali Trentino Alto Adige: pronto nuovo aumento indennità

Galeotta la legge del leghista salviniano Bisesti che lega i trattamenti dei politici regionali al personale non direttivo della Regione. Dopo l’aumento di 1.100 euro di inizio gennaio ora nuovo ritocco da 800 euro. Protesta delle opposizioni.

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Galeotta è stata la legge proposta nella scorsa legislatura dal consigliere regionale Lega Salvini, Mirko Bisesti, che per superare il problema del calcolo delle indennità dei consiglieri regionali del Trentino Alto Adige ha pensato bene di collegarlo agli adeguamenti del contratto di lavoro dei dipendenti della regione con qualifica non direttiva.

Peccato solo che il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali sia operato con puntualità lodevole da parte della giunta regionale, senza andare troppo per le lunghe, senza troppe micragnosità, anche perché non c’è problema di finanziamento – l’assestamento di bilancio 2025 che va in discussione nelle prossime settimane ammonta a 130 milioni, di cui ben 70 provenienti dall’esercizio 2024 non utilizzati – anche forse perché il grisbì dei consiglieri è legato a tripla mandata dalla legge Bisesti proprio alle scadenze del rinnovo dei dipendenti regionali.

Così, dopo i circa 1.100 euro lordi mensili scattato agli inizi di gennaio 2025 – con la corresponsione degli arretrati 2024, 2023 e 2022 pari a circa 20.000 euro a consigliere – ecco ora pronto un nuovo aumento di circa 800 euro al mese, lordi ovviamente, dipendente dalla contrattazione 2025-2027, con uno scenario di un ulteriore lauto ritocco al rialzo prima del termine della legislatura nel 2027 per la contrattazione 2028-2030.

Una vera e propria cuccagna per i 70 consiglieri regionali del Trentino Alto Adige, i quali passeranno dagli attuali 11.500 euro mensili lordi a circa 12.300 euro lordi mensili, con ciò sforando anche sul tetto posto a livello nazionale.

L’aumento, decisamente sostanzioso, decisamente superiore a quello di cui hanno potuto fruire la stragrande massa dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, locali e nazionale, ha suscitato la protesta di tutte le opposizioni, che chiedono il superamento del meccanismo di adeguamento automatico delle indennità voluto dalla Lega Salvini e fatto proprio da tutta la maggioranza regionale, Svp in testa.

«Una situazione che va assolutamente scongiurata, visto che in 10 anni, dal 2015 al 2025, le indennità dei consiglieri sono cresciute di 1.800 euro al mese. Ecco perché abbiamo pronto un emendamento all’assestamento di bilancio regionale che prevede la soppressione di tale adeguamento automatico. Tale adeguamento tra l’altro, rischia di essere applicato nuovamente in occasione del rinnovo 2028-2030» scrivono in una nota i rappresentanti del Pd regionale, AVS e Casa Autonomia.

Una richiesta che probabilmente finirà contro il muro di gomma della maggioranza regionale Svp-Lega Salvini e Autonomisti, ben poco propensi a tagliarsi le ricche indennità, che spesso, oltre che dal fisco, vengono pure taglieggiate dai rispettivi partiti di appartenenza alla cerca di finanziamenti per la propria attività.

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