Le procedure per arrivare alla realizzazione del molo VIII del porto di Trieste decollano con il primo dibattito pubblico – istituto previsto dal Codice degli appalti del 2016 e rinnovato nel 2023 – che si svolgerà in Friuli Venezia Giulia, e riguarda la proposta dall’Autorità di Sistema Portuale in qualità di ente concedente e promotore dell’intervento.
Il dibattito pubblico dà la possibilità a chiunque – enti, istituzioni, associazioni, singoli cittadini – di intervenire con proposte e osservazioni per consentire al proponente dell’opera – il partenariato pubblico -privato (PPP) composto dalla stessa Autorità portuale, HHLA PLT Italy Srl, Logistica Giuliana Srl, e ICOP Spa Società Benefit – di valutare e migliorare la progettazione e programmazione dell’intervento.
Presentato nella sede dell’Autorità dal Commissario dell’Autorità portuale Antonio Gurrieri, e dal Responsabile del dibattito pubblico, in rappresentanza di Avventura Urbana, Andrea Mariotto, il DP è ancora una novità in Italia – dove ne sono stati svolti una quindicina – ed è obbligatorio per opere che hanno una valenza pubblica e un investimento superiore ai 200 milioni di euro. Nel caso del Molo VIII del porto di Trieste si tratta di un’opera da quasi 316 milioni di euro (207 coperti da fondi pubblici MIT-MEF e 109 da privati).
Mariotto ha spiegato che «da stamani è online il sito del DP (www.dpmoloottavotrieste.it), che conterrà i materiali previsti dalla norma, compresa la Relazione di progetto, scritta non in termini tecnici», e che «dal primo al 23 luglio ci saranno sempre online un primo incontro pubblico di illustrazione e poi altri tre su questioni legate al traffico, aspetti ambientali e paesaggistici, ricadute economiche, occupazionali e formative. Sono anche previsti incontri tecnici, aperti solo ad esperti».
Dopo 60 giorni il Responsabile redigerà una relazione con tutti i contributi portati; un’altra la scriverà il proponente (PPP) spiegando se accoglierà modifiche e quali in ragione di quanto emerso.
«In teoria – ha sottolineato Mariotto – il DP potrebbe dimostrare che il progetto non è remunerativo e ad esempio si potrà anche rinunciare al progetto stesso. Nel DP, comunque, nulla è vincolante».
Dopo le relazioni, si proseguirà con il normale iter (Valutazioni impatto ambientale, Conferenza servizi, e altri passaggi). L’opera consiste nella realizzazione della Fase 1 del nuovo terminal container del Molo VIII, già previsto dal Piano Regolatore Portuale vigente; il terminal potrà movimentare fino a 1,6 milioni di TEU/anno e sarà dotato di tecnologie avanzate.
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