Rapporto Crea Sanità: eccellenza in Veneto e Trentino, Calabria in coda

«Si riduce il differenziale tra regioni, migliora soprattutto il Sud».

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Rapporto Crea Sanità

Negli ultimi cinque anni, secondo il rapporto Crea Sanità, migliora la qualità dei servizi sanitari regionali, soprattutto nel Mezzogiorno, riducendo le differenze tra le regioni del Nord e del Sud, ma con il Veneto che si conferma al vertice per la migliore performance, con un punteggio del 55%, anche se con ampio margine di miglioramento rispetto al valore ottimale del 100%, assieme al Trentino, unica altre realtà a piazzarsi sopra il 50%. Mentre la Calabria, ultima in classifica, si attesta al 23%.

I dati contenuti nel rapporto Crea Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata serve per misurare il livello delle prestazioni sanitarie, l’universalità e l’equità offerte ai cittadini. L’analisi si basa non solo i Livelli essenziali di assistenza, ma anche sui risultati raggiunti in una serie di indicatori come l’assistenza ospedaliera, la specialistica ambulatoriale e la prevenzione, ovvero vaccini e screening per tumori.

Sotto quota 50% ma sopra il 40% si piazzano Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia, mentre tra il 30% e il 40% Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche. Sotto quota 30%, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia.

Resta quindi l’annosa distinzione tra regioni del Nord, dove generalmente la sanità è migliore, e quelle del Sud, che fanno più fatica a stare al passo e che alimentano il fenomeno del turismo sanitario che costa caro ai bilanci delle regioni che esportano pazienti nelle realtà dove la sanità funziona meglio.

Il rapporto Crea Sanità evidenzia una progressiva riduzione delle disparità regionali nelle opportunità di tutela della salute, anche se i livelli di performance sono ancora lontani dai valori ottimali. Nel periodo 2019-2024 i miglioramenti hanno interessato in particolare le regioni del Mezzogiorno e del Centro. L’indice medio di performance regionale è passato dal 35% nel 2019 al 38% nel 2024, indicando un miglioramento generale, ma il Mezzogiorno ha registrato quello più significativo (+0,38%), seguito da Centro +0,09%, NordOvest +0,08% e NordEst +0,01%.

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