La salute dei laghi italiani è ancora preoccupante secondo i dati raccolti dalla campagna 2025 della Goletta dei Laghi di Legambiente che ha analizzato i cinque laghi della Lombardia traendone un bilancio in chiaro scuro, con un lieve miglioramento rispetto al 2024 ma non verso il 2023, con elevate concentrazioni di inquinanti fecali derivanti da scarichi fognari non trattati in numerosi punti di prelievo.
I dati presentati riguardano il Sebino, la sponda lombarda del lago di Garda, il Lario, il Ceresio e il Verbano (sponda lombarda). Dei 32 punti in totale monitorati, 15 sono risultati fortemente inquinati, 2 inquinati e 15 nei limiti di legge. Un quadro, secondo Legambiente «che indicano anche nel ventesimo anno che monitoriamo i principali laghi lombardi alcuni punti criticità persistenti e concentrazioni elevate di inquinanti, che indicano problemi strutturali piuttosto che episodi isolati».
I parametri indagati dall’indagine di Legambiente sono microbiologici – Enterococchi intestinali ed Escherichia coli –, classificando come “inquinati” i campioni che superano i limiti di legge e come “fortemente inquinati” quelli che li superano di oltre il doppio, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale sulle acque di balneazione (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010). I risultati di Goletta dei Laghi non certificano la balneabilità dei punti di campionamento. I punti di prelievo vengono scelti in base al rischio potenziale di inquinamento, sulla base delle segnalazioni dei circoli di Legambiente e dei cittadini tramite il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali rappresentano le principali vie di contaminazione batterica nei laghi.
Nel dettaglio dell’indagine, il lago Sebino su 5 punti monitorati, ben 4 risultano fortemente inquinati: la foce del torrente Calchere a Sulzano (BS), lo sfioratore comunale in località Darsena a Pisogne (BS), la foce del fiume Oglio a Pizzo (BG) e il canale presso la spiaggia “Bar delle Rose” a Costavolpino (BG). Mentre solo 1, la foce del torrente Borlezza a Castro (BG), è risultato nei limiti di legge.
Si confermano le criticità dello scorso anno sulla sponda lombarda del lago di Garda: di 6 punti monitorati in provincia di Brescia 4 sono risultati fortemente inquinati (la foce del canale nei pressi della spiaggia in località “Le Rive” a Salò, la foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda, la foce del rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno e la foce del rio nell’Oasi di San Francesco del Garda a Desenzano del Garda); solo 2 (la foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione e quella del torrente Toscolano a Toscolano Maderno) sono risultati entro i limiti di legge.
Situazione parzialmente migliore per il Lario rispetto allo scorso anno. Di 11 punti monitorati 6 risultano nei limiti di legge: lo scolo in via Torrazza a Torno (CO), campionato quest’anno per la prima volta; la foce del torrente Breggia (CO), dal 2019 nei limiti di legge; la foce del torrente Albano (CO), dal 2022 al 2024 al di fuori dei limiti di legge; la foce del torrente Valle dei Mulini (LC), entro i limiti anche nel 2023 e nel 2024; la foce del torrente Esino (LC) che mostra risultati alternati dal 2011; la foce del torrente Gallavesa (LC), lo scorso anno fortemente inquinato.
5 i punti risultati fortemente inquinati sul Lario: la foce del torrente Cosia (CO), fuori dai limiti dal 2020; la foce del torrente Inganna (LC), fortemente inquinato anche nel 2024 e inquinato nel 2022 mentre nel 2023 risultato nei limiti; la foce del torrente Meria (LC), fortemente inquinato negli ultimi 3 anni; la foce del torrente Caldone (LC), dal 2009 mostra risultati alterni con prevalenza di concentrazioni al di fuori dei limiti di legge; e la foce del rio Varrone (LC), dal 2023 entro i limiti.
Anche sul Ceresio i risultati ottenuti sembrano confermare la tendenza positiva degli ultimi anni: di 4 punti monitorati, 3 sono risultati nei limiti di legge: la foce del fiume Telo di Osteno (CO), anche lo scorso anno nei limiti; la foce del torrente Vallone (VA), risultato fortemente inquinato lo scorso anno; la foce del fiume Rezzo (CO), dal 2023 nei limiti di legge. Negativi i risultati della foce del rio Bolletta (VA), entro i limiti negli ultimi due anni, torna a mostrare concentrazioni fuori dai limiti, come dal 2010 al 2022.
Migliora la situazione sulla sponda lombarda del Verbano con meno punti al di fuori dei limiti, ma con la conferma di alcuni punti critici rispetto al 2024: di 6 punti monitorati in provincia di Varese, 3 punti sono risultati entro i limiti di legge: lo scarico della terrazza di Piazza Garibaldi a Luino, entro i limiti come lo scorso anno; la foce del torrente Bardello, dal 2017 sempre risultato fuori dai limiti; il canale di scarico presso la spiaggetta di Lisanza, campionato per la prima volta lo scorso anno e risultato fortemente inquinato. 2 punti risultano inquinati: la foce del torrente Tresa, negli ultimi due anni risultato nei limiti e la foce del torrente Acqua Negra, dal 2010 sempre fuori dai limiti (tranne nel 2021). Un punto è risultato fortemente inquinato, la foce del rio Boesio, confermandosi come punto particolarmente critico dal 2010.
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